Il Grande Critico rifiuta di fare bignami. I suoi corsi, dice, sono per chi è in grado di capirli.
I suoi giudizi sono rasoiate: perentori, assoluti, paradigmatici, apodittici, trancianti. “La musica brasiliana fa schifo”, sentenzia, e la questione per quanto lo riguarda finisce lì.
Rifiuta la musicologia perché, dice, “un'analisi musicologica può solo vedere quel che già c'è”. Come se fosse poco.
Invitato a un convegno, GC pretende una stanza con tende e scuri alle finestre: “Ho bisogno del buio assoluto, perché la mattina dormo sempre almeno fino alle dieci”. Di conseguenza, il suo intervento al convegno non potrà in nessun modo aver luogo prima delle undici.
Perché lui è GC, e noi non siamo un cazzo.
Potrà bastare…
3 ore fa
5 commenti:
gc sta per "gran coglione" oppure sono davvero le sue iniziali?
entrambi ;-)
PS: a parte gli scherzi, è una persona intelligentissima e straordinariamente colta, che ha scrittolibri ottimi . peccato che dal punto di vista umano sia impossibile...
che significa "bignami"?
comunque capisco il post,conosco molta gente che,pur studiando tantissimo,non guadagna nulla dal punto di vista umano,semmai ci perde....
Non provo nemmeno a sforzarmi per individuare il soggetto. Noto solamente che il piccolo mondo della critica italiana è composto da personaggi quantomeno bizzarri. Qualcosa da raccontare avrei anch'io, preferisco glissare, per me rimangono palestre insuperate di stupore per maleducazione e arroganza le chat dedicate al jazz. Alla larga.....
@pippo
Ma come, non mi dire che non hai mai incrociato i famigerati Bignami...
Quei libriccini formato tascabile dalla copertina grigio topo, in cui è condensato in qualche decina di pagine tutto il sapere su un dato argomento... e che da decenni aiutano gli studenti più impediti o più svogliati a sgamarsi gli esami senza doversi sorbire tutto il programma...
La serie fu iniziata nel lontano 1931 e ancora continua (hanno addirittura un sito internet: http://www.bignami.com).
Ormai "bignami", nel linguaggio comune, è diventato sinonimo di conoscenza liofilizzata, banalizzata, ridotta ai minimi termini.
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