Chiunque siate e ovunque vi troviate, Shakespeare è sempre più avanti, sul piano tanto concettuale quanto immaginario. Vi rende anacronistici perché vi contiene; contenerlo è impossibile. Non si può illuminarlo con una nuova dottrina, sia essa il marxismo o il freudismo o lo scetticismo linguistico demaniano. Al contrario, sarà Shakespeare a illuminare la dottrina, non mediante una prefigurazione ma, per così dire, mediante una postfigurazione: tutti gli aspetti essenziali di Freud sono già presenti in Shakespeare, accompagnati da una persuasiva critica
(Harold Bloom, Il canone occidentale)
1 commento:
Ho ripensato a ciò che mi avevi risposto riguardo alle questioni di estetica. In effetti avevi ragione, la tradizione e il modello classico sono riferimenti indispensabili e preferibili rispetto a certi prodotti estetici volutamente innovativi e non naturalmente innovativi. Sicuramente il mito dell'innovazione rischia
di convincere dell'esistenza di una facile scorciatoia che nella maggior parte dei casi non esiste.
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