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lunedì 25 gennaio 2010

domande a margine

1) Ma che razza d'infanzia ha avuto, quest'uomo?

2) Ma che razza di donne conosceva?


"Sotto l'influenza della seduzione i bambini possono diventare polimorfamente perversi, e possono essere spinti a tutti i possibili tipi di irregolarità sessuale. [...] Sotto questo aspetto i bambini si comportano esattamente come una donna di tipo medio non istruita, in cui persiste la stessa predisposizione alla perversione polimorfa. In condizioni normali essa può restare sessualmente normale, ma se guidata da un astuto seduttore troverà di suo gusto ogni sorta di perversione, che considererà parte integrante delle proprie attività sessuali. Le prostitute sfruttano la stessa disposizione polimorfa, cioè infantile, ai fini della loro professione; e, considerando l'immenso numero di donne che esercitano la prostituzione - o che dobbiamo supporre in possesso di una tendenza alla prostituzione, senza tuttavia esercitarla - diventa impossibile non riconoscere che questa stessa disposizione a perversioni di ogni genere è una caratteristica umana generale e fondamentale".

Sigmund Freud, "Sessualità infantile", in Tre saggi sulla sessualità (1905)

lunedì 16 febbraio 2009

Es o non Es


Chiunque siate e ovunque vi troviate, Shakespeare è sempre più avanti, sul piano tanto concettuale quanto immaginario. Vi rende anacronistici perché vi contiene; contenerlo è impossibile. Non si può illuminarlo con una nuova dottrina, sia essa il marxismo o il freudismo o lo scetticismo linguistico demaniano. Al contrario, sarà Shakespeare a illuminare la dottrina, non mediante una prefigurazione ma, per così dire, mediante una postfigurazione: tutti gli aspetti essenziali di Freud sono già presenti in Shakespeare, accompagnati da una persuasiva critica dello stesso Freud. La mappa freudiana della mente è di Shakespeare; pare che Freud l'abbia solo messa in prosa. In altre parole, una lettura shakespeariana di Freud illumina e trascende il testo di Freud; una lettura freudiana di Shakespeare riduce Shakespeare, o meglio lo ridurrebbe se riuscissimo a sopportare una riduzione che superasse il confine dell'assurdo. Il Coriolano è una lettura del 18 Brumaio di Luigi Napoleone di Marx assai più convincente di quanto potrebbe sperare di esserlo una rilettura marxista del Coriolano.
(Harold Bloom, Il canone occidentale)