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domenica 4 marzo 2012

buoni e cattivi


Gli esseri umani, per la maggior parte, non sono cattivi. Vengono solo trascinati dalle idee nuove, ad esempio indossare stivaloni e sparare alla gente, o indossare lenzuoli bianchi e linciare la gente, o indossare jeans scoloriti e suonare la chitarra per la gente. Offri alla gente un nuovo credo con un costume e i loro cuori e le loro menti ti seguiranno.
[...]
Potrebbe essere utile per capire gli affari umani l'aver chiaro che gran parte dei grandi trionfi e delle grandi tragedie della storia sono causate non dal fatto che le persone siano fondamentalmente buone o fondamentalmente cattive, ma dal fatto che le persone siano fondamentalmente persone.

da: Neil Gaiman & Terry Pratchett, Good Omens (traduzione mia)

sabato 14 febbraio 2009

"American Gods" - corollario

Quando questo libro uscì, avevo in mente da un po' la trama per un romanzo.
Leggendo le recensioni, scoprii che Gaiman aveva in pratica già scritto quel che volevo scrivere io: con ogni probabilità, molto meglio di quanto io avrei potuto fare.
Questo insegna due cose.
La prima è che ogni volta che ci sembra di aver avuto un'idea originale si scopre immancabilmente che l'idea è già stata concepita da qualcun altro (e se l'idea ci sembra geniale, l'avranno già avuta moltissimi altri).
La seconda è che se questo fosse un mondo giusto l'umanità dovrebbe avere un motivo in più per essere grata a Neil Gaiman.

recensioni in pillole 7: "American Gods"


Neil Gaiman, "American Gods", Mondadori 2002

Parola usurata, "affabulatore": però è la più adatta a definire Gaiman, creatore di trame a orologeria, che tengono il lettore incatenato alla classica poltrona.
Lo spunto iniziale sembrerebbe quello di un qualunque B-movie: a Shadow, il protagonista, mancano pochi giorni per finire di scontare tre anni di carcere. Lo aspettano la moglie Laura e un amico che gli offrirà un lavoro, e Shadow non ha voglia di altro che di una vita tranquilla. Ma Laura e l'amico muoiono in un incidente stradale, e come se non bastasse si scopre che erano amanti.
A Shadow crolla il mondo addosso, ma è solo l'inizio: nel viaggio di ritorno uno strano personaggio, Mister Wednesday, gli offre un misterioso lavoro come guardia del corpo.
La verità si svelerà di lì a poco: Wednesday non è altro che il dio Odino, arrivato in America insieme ai primi vichinghi. Insieme a lui vivono negli Stati Uniti tutte le divinità dei popoli sbarcati lì: dèi celtici, africani, egizi, germanici.
Ma l'America non è terreno fertile per gli dèi, che senza più fedeli, senza preghiere, senza sacrifici si sono ridotti a vivere come emarginati: Anubis ha un'agenzia di pompe funebri a Cairo (Illinois), il dio slavo Chernobog lavora al macello di Chicago, la dea germanica Eoster abita in mezzo agli hippies di San Francisco, Odino vive di piccole truffe. Ora gli dèi sono in pericolo, perché nuove divinità sono intenzionate a distruggerli: gli dèi della nuova America, gli dèi della TV, della tecnologia, del denaro, dei mass media. Odino vuole riunire tutti gli antichi dèi per affrontare la minaccia.
O almeno così sembra: perché nel corso delle oltre 500 pagine del libro si svelerà pian piano una verità diversa, e Shadow (l'uomo-ombra, che aveva vissuto tutta la sua vita senza mai veramente viverla, senza conoscere il suo passato e senza mai sentirsi parte di nulla) scoprirà di essere una pedina centrale in una enorme, inquietante macchinazione divina.
Questa la trama: ma forse il fascino del libro sta altrove. Ad esempio, nei racconti-nel-racconto, che narrano l'arrivo e la vita delle diverse divinità in America; oppure nella trama da road-movie, con Wednesday e Shadow che attraversano un'America invernale, gelida e desolata, per rintracciare gli antichi dèi e per sfuggire alla caccia spietata da parte degli dèi nuovi.
Se la funzione del romanzo è di costruire un universo e piombarci dentro il lettore, allora non c'è dubbio: "American Gods" è un gran bel romanzo.

sabato 3 gennaio 2009

recensioni in pillole 2: "I ragazzi di Anansi"


Neil Gaiman, I ragazzi di Anansi (Mondadori, 2005, 9 €) (edizione originale: Anansi Boys, 2003).

Charlie Nancy, detto "Ciccio Charlie", è la persona più qualunque del mondo: timido, imbranato, patologicamente insicuro. Più di ogni altra cosa, Charlie teme l'imbarazzo, e per questo è scappato dalla natia Florida e si è trovato un grigio lavoro da contabile a Londra. Perché in Florida vive suo padre, la persona più imbarazzante che possa esistere: scioperato, impenitente dongiovanni, bugiardo, terribile burlone. Proprio lui ha appioppato al figlio il nomignolo di "Ciccio" che da allora in poi lo perseguita.
All'inizio del romanzo, Charlie apprende che il padre è morto (in maniera imbarazzante: mentre si esibiva in un karaoke, gli è venuto un infarto ed è cascato dritto nella scollatura di una prosperosa turista che aveva appena rimorchiato).
Ma soprattutto apprende due altre cose: la prima è che il padre non era un essere umano, ma l'incarnazione di un dio. Nella fattispecie, di Anansi, il dio-ragno della tradizione africana, il dio fanfarone, dissacratore, contaballe, padrone di tutte le storie e di tutte le menzogne.
La seconda - e peggiore - rivelazione è che Charlie ha un fratello di nome Spider. "Peggiore", perché Spider si rivela la fotocopia peggiorata del padre; piomba in casa di Charlie e gli sconvolge la vita: lo fa ubriacare, gli mette contro il cinico capoufficio che per vendetta lo accusa di frode fiscale, si porta a letto la sua ragazza e praticamente lo sfratta.
Incapace di scacciare il malefico fratello, Charlie cerca l'aiuto di una cricca di vecchiette esperte di voodoo, che lo spediscono a fare un patto con l'enigmatica Donna-Uccello. Ma il rimedio sarà peggiore del male, e su tutta la vicenda si stende, sempre più minacciosa, un'ombra felina.

La soluzione arriverà grazie a una fidanzata in crisi, a una tremenda suocera, a una bella poliziotta, a una donna fantasma e a un'isola tropicale.

Neil Gaiman è lo sceneggiatore di Sandman, uno dei fumetti più geniali degli ultimi vent'anni. Il tema della commistione tra mito e vita quotidiana c'era in Sandman e c'era anche nel precedente (e fortunatissimo) romanzo di Gaiman, "American Gods".

“I ragazzi di Anansi” è una delle letture più originali degli ultimi tempi: un mix riuscitissimo di ironia, comicità, fantasia e horror. Era da tempo che non mi divertivo tanto con un libro. E sia chiaro che la parola "divertirsi" ha una forte connessione con la parola "intelligenza".