Settembre è questo lieve capogiro,
quest'odore di petali e di terra,
questa deliquescenza che mi afferra
con un morso dolcissimo il respiro,
è l'umidore saturo che inspiro
quando abbasso la faccia rasoterra
verso il fermento d'elitre, la guerra
dell'anno vòlto a chiudere il suo giro.
Eccomi, dico, ecco le mani aperte
e le palpebre docili all'oblio,
le dita offerte a un sonno di radice,
ecco il torace vuoto, il corpo inerte,
la lingua consegnata al brulichio
delle acque cieche, alla morte felice.
Un po’ di mitologia…
6 ore fa
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