no la città immondezzaio circonda me e te
ci amano i colombi, spelacchiati come topi
i topi tra la carta si agitano frusciando come colombi
qui dietro i garage accanto a serbatoi arrugginiti
Dio! finalmente... Signore! siamo soli...
mattoni pietre bottiglie rotte -
la natura stupenda e il campo per l'amore
ah questi bottonicini bottoncini bottoncini...
la lampo! - ed esci dal bozzolo
abbracciandoci accarezzandoci siamo sempre bachi
aspetta aspetta! diventeremo farfalle
un quadrato di cielo spicca in alto sull'immondezzaio
il Suo alto Occhio è benevolo verso di noi:
tetti e finestre a mo' di pozzo - e sul fondo -
due vermi bianchi - l'Unità - l'Essere
Genrich Veniaminovič Sapgir (1928 - 1999)
(trad. P. Galvagni)
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