piccoli duomi, cornici,
gabbie per canarini.
Fatelo voi vecchi sordi
chiusi nel buio tinello.
Io corro via come l'acqua
densa di rapide e gorghi.
* * *
Sul Ponte Vecchio quanti gioielli
chiusi nelle vetrine.
Son come la mia gioia
che non posso toccare.
E so che non vale se cerco
di rompere col pugno chiuso
il cristallo.
È sempre, è solo il mio sangue
che verso.
* * *
È subito detto un anno
ma un anno è fatto di mesi
e i mesi son fatti di giorni
e i giorni son lunghi da vivere
son faticosi da vivere
uno per uno
senza nemmeno un tuo segno
felicità, che pure esisti.
(da “Felicità, che pure esisti”, 1948)
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