Qualche tempo fa, il Musée d'Orsay
organizzò una mostra intitolata “Masculine / Masculine. The Nude Man in Art fom 1800 to the Present Day”. L'oggetto era una
questione abbastanza lapalissiana: mentre il nudo femminile è ormai
– almeno nella nostra società – comunemente esposto e accettato
senza particolari problemi*, lo stesso non può dirsi di quello
maschile.
Le spiegazioni potrebbero essere
molteplici. Ad esempio di natura fisiologica: un nudo maschile mostra più facilmente i genitali
rispetto a uno femminile**. Oppure, più verosimilmente, il corpo
femminile è concepito come oggetto di contemplazione
e desiderio, mentre quello maschile, in un ruolo del genere, viene riportato a una sorta di femminilizzazione***.
Il nudo eroico, ellenico, è in una
qualche misura accettato, purché sia scolpito, o dipinto, o comunque
idealizzato: ma una stessa posa, in fotografia, suscita imbarazzo o
perplessità. Tant'è vero che il nudo maschile tende ad essere
relegato in ambito gay/beefcake, anche quando – è il caso per
esempio di Herb Ritts o Robert Mapplethorpe – viene ripreso da
artisti che sono maestri riconosciuti della fotografia.
Insomma, il corpo nudo maschile sembra,
per un motivo o per un altro, essere visto come più erotico, e soprattutto più
osceno di quello femminile.
Tutta 'sta tiritera per dire che ieri, dopo gli scrutini, il mio preside mi ha convocato nel suo ufficio. Il motivo? Pare che qualcuno (alunni? genitori? non è dato saperlo), digitando su Google la combinazione “sergio + pasquandrea + blog”, si sia visto comparire sullo schermo le immagini di nudo maschile che di tanto in tanto pubblico qui.
Faccio notare che, su quelle di nudo
femminile, nessuno ha mai trovato da ridire.
Qualcuno si è spinto a supporre che le
immagini in questione rappresentassero me (seh, magari, mi viene da rispondere...). Insomma, i commenti sono arrivati
all'orecchio del preside, che mi ha invitato cortesemente a rimuovere
le immagini incriminate. Morale della favola: d'ora in poi, su
questo blog, troverete solo tette. Uccelli, nisba. Chiappe sì,
purché femminili.
Comunque, dato che una traccia deve pur
restare, al posto di quelle immagini troverete quella che campeggia in cima a questo post. Chi
volesse vedersi l'originale, non ha che da cliccarci sopra e verrà
condotto a un link riservato, dove potersi guardare ciò che vuole in
santa pace.
Che s' ha da fa pe' campà...
_____________________
* Con alcune significative eccezioni:
una donna può mostare tranquillamente le poppe su una spiaggia, ma se
si azzarda ad allattare in pubblico, apriti cielo.
** Qui ci sarebbe da aprire
un'interessante parentesi sul pelo pubico femminile, ma ci porterebbe
troppo lontano, quindi lasciamo perdere.
*** Per dire: se una donna trova bella un'altra donna, nessuno ci trova nulla da ridire. Se un uomo apprezza la bellezza maschile, partono subito gli sguardi ironici e le battutine. Esperienza vissuta.
8 commenti:
ahahahahahah, immagino come ti sono girate! :D
ma no, io non mi arrabbio mai e sono sempre per il quieto vivere.
il problema è che, sai, se la voce comincia a girare, gli alunni cominciano a ricamarci su, la cosa può diventare imbarazzante, non solo per me ma anche per la scuola.
meglio evitare.
incredibile !
incredibile !
protesto sentitamente è discriminante solo culi e tette femminili e niente maschili, fatece guardà!
eh, Amanda, manda un esposto al mio Preside e vedi se ti dà retta...
ahahahaha… mi domando se dovrai censurare anche l’arte di Roma antica rappresentata nel tuo blog in alcune occasioni dal Priapo …
non lo so, ma mi hai dato un'idea: d'ora in poi, Priapi a profusione, e vediamo se hanno qualcosa da ridire
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