Mi sono sempre rimasti, e tuttora mi rimangono, misteriosi i motivi per i quali la carica erotica di una donna si concentra in alcuni punti. Punti sempre variabili, va specificato: perché, se fossero sempre gli stessi, si potrebbe parlare senza remore di feticismo.
E invece, per E. era la nuca: la curva perfetta del collo che si rivelava quando tirava su i capelli per raccoglierli in una crocchia.
Per D., i fianchi: o meglio, la sensazione di stringerli all'altezza delle anche.
Per A., strano a dirsi, i denti: o, per essere precisi, gli incisivi, che aveva leggermente rivolti in fuori.
Per M., era... no, vabbè, lì è diverso: C. è la prima donna a cui abbia mai toccato il culo. (Okay, fu sostanzialmente un caso, ma non stiamo a sottilizzare).
Per D. erano le gambe: ma lì il perché c'era eccome.
Per L., le sopracciglia: in un'epoca di sopracciglia martirizzate, chi ne ha rispetto si merita la mia ammirazione.
Per la bellissima dottoranda intravista all'università di York era il taglio delle labbra, per M. quello degli zigomi, per la vicina d'ombrellone i piedi, lunghi eleganti e affusolati (sono molto esigente, in fatto di piedi, debbo confessarlo).
Per la collega di cui non ricordo più il nome, era una certa allure dello sguardo: una dolcezza mista a un non so che, non saprei dire se di triste o soltanto timido.
Per G. erano i capelli: lunghissimi e ricci, di un color castano con sfumature ramate.
Per S. il seno: piccolo e adolescenziale, che premeva – spesso libero – sotto la maglietta.
(E no, nel caso ve lo stiate domandando: non ho mica posseduto tutte queste donne. Sono un convinto monogamo; e che nessuno si senta autorizzato a mescolare il senso estetico con l'infedeltà).
4 commenti:
un cultore della femminilità
per fortuna esistete :)
noi rimiriamo le donne.
le donne, intanto, agiscono. con gli altri.
faciteme o piacere
esperienza vissuta.
(del resto le capisco, eh? i contemplatori dopo un po' scocciano, e fanno venir voglia di un po' d'azione).
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