"La Szymborska lesse alcune di quelle che sarebbero diventate le mie poesie preferite, tra cui La prima fotografia di Hitler, straordinaria. Le lesse in polacco, con vocina minuta, ironica, da topolino. Dopo ogni lettura del testo originale, un attore italiano recitava la traduzione, con un tono impostato e retorico, gonfiandosi il petto sotto la camicia. Ogni parola era perfettamente scandita, la comprensione di ogni poesia era completa. E tuttavia, la differenza risultava impressionante, perchè il contrasto non avveniva soltanto tra due voci e due lingue, ma tra due mondi e due culture.
Da una parte c’era la freschezza di una ragazza ultraottantenne, arrivata da un paese che ha avuto i suoi grandi autori, ma non li ha mai resi un’eredità da scontare. Dall’altra, si sentiva tutto il peso di una tradizione letteraria sempre incombente come quella italiana, qualcosa di opprimente e da riverire, in ogni caso. L’ombra della Poesia sulla poesia".
Andrea Accardi ha scritto quello che per me è il più bel ricordo della Szymborska letto in rete in questi giorni. Se vuoi leggerlo tutto, clicca qui.
3 commenti:
e dopo averlo letto mi sembra che questa foto sia il giusto ritratto a quelle parole
"vocina minuta, ironica, da topolino" :)
oggi si è nascosta sotto la neve accompagnata dal suo brano preferito, "Black coffee" di Ella Fitzgerald
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