Imparavo molto di più stando in giro, perciò dopo un po' cominciai a stancarmi della scuola. In più, erano così dannatamente filo-bianchi e razzisti. Cazzo, imparavo più in una session al Minton's di quanto avrei fatto in due anni alla Juilliard. Alla Juilliard, alla fine di tutto, avrei conosciuto solo un mucchio di stili bianchi; niente di nuovo. E i loro pregiudizi e tutta quella merda mi facevano impazzire e mi mettevano in imbarazzo.
Mi ricordo che un giorno ero a una lezione di storia della musica e l'insegnante era una donna bianca. Se ne stava in piedi davanti alla classe a dire che se i neri suonavano il blues era perché erano poveri e dovevano raccogliere il cotone. Perciò erano tristi ed era di lì che veniva il blues, dalla loro tristezza. La mia mano si alzò in un lampo, mi misi in piedi e dissi: "Io sono di East St. Louis e mio padre è ricco, è un dentista, e suono il blues. Mio padre non ha mai raccolto cotone e io stamattina non mi sono alzato triste e non ho cominciato a suonare il blues. C'è molto di più". Beh, la troia diventò verde e non disse più nient'altro. Dannazione, stava insegnando cose lette su un libro scritto da qualcuno che non sapeva di che cazzo stava parlando. Questa è la merda che mi toccava alla Juilliard e dopo un po' me ne stancai.
Per come la vedevo io, gente come Fletcher Henderson e Duke Ellington erano i veri geni americani dell'arrangiamento. Quella donna nemmeno sapeva chi erano, e io non avevo certo il tempo di insegnarglielo. E lei avrebbe dovuto insegnare a me! Perciò, invece di ascoltare quel che lei e gli altri insegnanti dicevano, guardavo l'orologio e pensavo a cosa avrei fatto quella notte, chiedendomi se Bird e Diz sarebbero venuti giù a downtown."
Miles Davis with Quincy Troupe, Miles. The autobiography, pag. 49 (traduzione mia)
2 commenti:
grande e cool. bella proprio la tua traduzione, esprime alla perfezione il senso di urgenza e di rabbia di un ragazzo che vuole fare arte nonostante il sistema.
grazie per questo post, Sergej. mi ci ritrovo, come tante altre volte.
un famosissimo disegnatore stava per fare a botte con suo professore dell'accademia. da quando l'ha raccontato io non mi sono più fermato. fino a ieri, per un'attimo. per vedere la folla che mi applaudiva per la vincita del primo premio in pittura
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