sabato 25 aprile 2009

da che parte stiamo



(Meglio essere chiari, di questi tempi.)

Canto degli ultimi partigiani

Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell'acqua della fonte
La bava degli impiccati.

Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull'erba secca del prato
I denti dei fucilati.

Mordere l'aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d'uomini
Mordere l'aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d'uomini.

Ma noi s'è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l'hanno stretta i pugni dei morti
La giustizia che si farà.
Franco Fortini

* * *

Il periodo clandestino

Fu un amore, amici,
che doveva finire;
credemmo che gli uomini fossero santi,
i cattivi uccisi da noi,
credemmo diventasse tutta festa e perdono,
le piante stormissero fanfare di verde,
la morte premio che brilla
come sul petto del bambino
la medaglia alle scuole elementari.
Con pena, con lunga ritrosia,
ci ricredemmo.
Rimane in noi il giglio di quell'amore.

Mario Tobino

2 commenti:

trasformista ha detto...

"Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi" (Tiziano Terzani "Lettere contro la guerra")

" quando vivevo nel mio paese non ero consapevole di essere un bianco e che ciò potesse influire in qualche modo sul mio destino.
E' stato solo in Africa, alla vista dei suoi abitanti neri, che me ne sono reso conto. Grazie a loro ho scoperto il colore della mia pelle, al quale altrimenti non avrei mai pensato. Gli altri gettano una nuova luce sulla nostra storia personale. Sentendo parlare dei campi di concentramento nazisti e dei lager sovietici gli altri si meravigliavano che l'uomo bianco abbia potuto mostrarsi così crudele verso gli altri bianchi. Come mai i bianchi si odiano al punto da sterminarsi a milioni ? Ai loro occhi, nel XX secolo la razza bianca si è suicidata, ed è stato proprio questo a incoraggiarli a combattere il colonialismo"
(Ryszard Kapuscinski "L'altro")

sergio pasquandrea ha detto...

Molto belle le parole di Kaphuscinski.