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martedì 24 novembre 2009

recensioni in pillole 45 - "Corpo vivo e corpo morto"

Giulio Mozzi, Corpo morto e corpo vivo. Eluana Englaro e Silvio Berlusconi (con una nota di Demetrio Paolin), Transeuropa 2009 (98 pp., €10)

Come definire un libro che comincia con la formale proposta, indirizzata alle gerarchie ecclesiastiche, di “provvedere al più presto a dichiarare beata, e poi santa, la povera ragazza Eluana Englaro uccisa, dopo diciassette anni di vita indescrivibile, e dopo lunga battaglia legale, dal padre Beppino Englaro”?
E che continua con l'annuncio della “morte e fasulla resurrezione di Silvio Berlusconi, attuale presidente del consiglio dei ministri, negli ultimi mesi documentatamente accusato da certa stampa [...] di essere, né più né meno, un puttaniere [...]: resurrezione che avverrà [...] sotto la pretesa egida di Padre Pio da Pietrelcina [...] allo scopo di far fuori la chiesa cristiana cattolica terrena”?
Un pamphlet satirico, verrebbe da dire. E invece no. Perché Mozzi, cattolico dichiarato (sebbene “tentato dal protestantismo”, come lui stesso si definisce) argomenta le due tesi con rigore e assoluta serietà, riprendendo un discorso già portato avanti sul suo blog vibrisse, al quale rimando chi voglia informazioni sull'autore.
“Corpo morto e corpo vivo” è soprattutto l'opera di una coscienza al lavoro. Sottolineo il termine “coscienza”, perché il libro, a differenza di quasi tutto quello che è stato scritto e detto sul caso Englaro, non propone tesi precostituite, né tantomeno le urla, né sostiene crociate pro o contro, ma piuttosto si/ci interroga sulle questioni morali che il caso Englaro suscita.
Che cosa significa “vita”? La vita si riduce alla biologia? Eluana Englaro può essere considerata una “martire”? Che cosa sappiamo realmente di ciò che sente, prova, subisce una persona nelle sue condizioni? È giusto tenere in vita un corpo umano per il solo motivo che la tecnica ci permette di farlo? Qual era il vero interesse delle forze politiche che si scontravano intorno al caso Englaro?
Il contraltare al corpo doloroso di Eluana è il corpo glorioso, eternamente giovane, eternamente copulante, di Silvio Berlusconi. L'uomo “tecnicamente immortale”, come lo definì il suo medico.
Ma, ancora di più, sullo sfondo c'è la chiesa cattolica, quella chiesa che Mozzi accusa, senza mezzi termini, di essersi lasciata trattare da Berlusconi come una prostituta, né più né meno delle tante ragazzine che frequentano i suoi palazzi.
Un libro insieme lucido e furioso, ironico e dolente. Soprattutto, un libro onesto; e non è certo poco.

mercoledì 11 febbraio 2009

in memoriam

In memoria di Eluana Englaro
(25.11.1970 - 9.2.2009)

Da che mondo è mondo, tutti si cerca un fastidio
un sassolino tra le lenticchie
solo così si scoperchia la solitudine
si getta un piccolo uncino sulla pelle dei passanti.
Chiunque è capace di premere la carne dura
o persino di divaricarla
ma vorrei vedervi alle prese con questa roba molle
insomma l’anima
o come la chiamate.
C’è sempre da qualche parte qualcuno che intubato
sente cedere la lenza
capisce che è finita.

lunedì 9 febbraio 2009

silenzio


In Italia si dovrebbe fare un po' di silenzio.
Ad esempio, si dovrebbe cessare il chiasso indegno fatto in questi ultimi giorni intorno al caso Englaro, con la povera Eluana diventata una specie di stendardo sventolato oscenamente da entrambe le parti.
Si dovrebbe cominciare a parlare di questioni delicate, che ci riguardano tutti, come il testamento biologico e l'accanimento terapeutico, in maniera pacata e civile, senza
barricate ideologiche e senza urla.
Chi sta urlando ha già smesso di pensare.