bagna la riva della tua porta
scappa dopo aver suonato
i capelli un vestito corto e le infradito
s'affacciano alla tromba
il suono ruzzolante della mia corsa è già via
nel mio appartamento sbatto il portone
il portiere alza lo sguardo e tu pronta
a imbucare la veste fiorata tra le cosce
fin quando non si rintani nel gabbiotto
l'amore viaggia sempre su più piani
ma lo travesto da scherzo
purché tu muova due passi verso me
* * *
hai fatto la ceretta oggi
l'ho notato dalle gocce
che correvano libere
senza inciampare ai pori irti
dove il pelo comincia
il giorno dopo a fare capolino
lungo le strade avvallate all'inguine
la mia barba di ha affannato
stupita al buio vaporizzato di un abatjour
a mo' di fuoco artificiale
sei esplosa dalle gambe fino al seno
* * *
il ciliegio perde scaglie di smalto
con l'arrivo dell'autunno
il mio fiato caldo balbetta
aumenta di frequenza ai morsi
il tuo respiro
mi guarda dalla torre delle voglie
costellazioni di nèi mi cadono addosso
esaudiscono i desideri nelle scie dei sussurri
che ci amalgamano nella fine.
(da “Labiali”, Pietre Vive 2016)
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