Martedì 5 agosto – undicesimo giorno
Le sei e un quarto. Fra un po' il sole sorgerà, nell'intervallo tra quei due pini laggiù. Per ora, il cielo è luminoso e trasparente, la spiaggia compleamente deserta, il mare piatto fino all'orizzonte, acquerellato di rosa, celeste e arancio. Piccole onde tiepide lambiscono i miei piedi e si ritirano.
Dopo l'aria pungente della spiaggia, il fiato caldo della casa ancora addormentata.
Sara è partita. Senza troppa malinconia, apparentemente.
Aveva addosso lo stesso vestitino rosa che indossa da una settimana.
Aggiornamento: la coppia litigiosa nel bungalow di fronte litiga, in veranda. In francese. Stiamo pensando di organizzare una tifoseria. Lei insiste che l'anno prossimo, piuttosto che partire con lui, andrà in vacanza da sola. Mi sembra un'ottima idea.
L'altro giorno, la figlia grande ha cantato una canzoncina. La bimba più triste che io abbia mai visto in vita mia.
I due litiganti sono sulla trentina. Lui moro, tutto tatuato, lei con un caschetto bicolore, sopra di un biondo pressoché bianco, sotto castano e rasato quasi a zero.
Lei, parlando con una vicina: “Eh, i bambini sono una cosa meravigliosa. Anche noi genitori impariamo tante cose...” Consiglio urgentemente ripetizioni.
“Lorenzo, io me ne vado al noleggio bici da sola.”
“No, Eli, non devi: ti lubano!”
“No, Eli, non devi: ti lubano!”
Primo bagno con i bimbi senza Sara fra i piedi. Lorenzo si fa lanciare in acqua, Elena no.
Verso l'una, approfitto del mare calmo e semideserto, rubo gli occhialini a Lorenzo (l'acqua di mare negli occhi me li irrita subito) e riporto a galla le memorie di una remota estate in piscina (quanto avrò avuto? quindici, sedici anni?). Respiro, soffiare, bracciata, bracciata, respiro, soffiare. Braccio proiettato in avanti, la mano entra in acqua di taglio, poi rema sotto il petto. I piedi in alternanza regolare, spingere in acqua, non fuori. Le bolle d'aria davanti al viso, i rumori attutiti, il fondo che scorre veloce.
Tendo sempre a dimenticare quanto sia rilassante l'attività fisica.
Coppia dell'est, entrambi sui quaranta. Lui moro, traccagnotto, peloso, con la pancia. Lei alta, bionda, elegante, bel fisico, petto abbondante; alla spiaggia sempre con tanga e bikini minimali, la sera coi tacchi, fasciata in vestitini attillati, scollata e scosciata. Hanno due belle bambine bionde con cui giocano tutto il giorno.
Le ragioni per cui compro la Settimana Enigmistica sono sostanzialmente due: le scenette surreali dei rebus e il ricordo delle interminabili ore di filosofia, rese sopportabili dal “giornale che vanta il maggior numero di imitazioni”.
Oui, messieurs, je suis Taoïste. Je l'aperçois aujourd'hui.
Elena è nervosa, irritabile, alla spiaggia litiga con Lorenzo. Non vuole separarsi dall'orrendo pupazzetto (roba da ovetti Kinder, presumo) che le ha regalato Sara. La cui partenza, forse, è stata meno indolore di quel che sembrava.
Mentre il marito del bungalow di fronte asciuga i capelli alla bambina, la bicolore (ormai è questo è il nome in codice della mamma incazzosa) è sulla veranda, con addosso solo l'asciugamano, e si strofina elegantemente le chiappe. Dieci minuti dopo sta già sbraitando contro il marito, chissà per quale ragione.
Per la prima volta, Lorenzo si butta a ballare con gli altri bambini alla baby-dance. Meglio tardi che mai.
La cosa strana di Valentina, la capo-animatrice, è che non ha proprio il physique du rôle. Ecco, diciamo che il suo polpaccio è due volte il mio, e taccio pietosamente del giro-vita. Eppure, quando balla sfoggia un'insospettabile leggiadria, il suo corpo sembra ribellarsi alla forza di gravità e scivolare sul ritmo come su un tappeto d'olio.
Peccato la musica di merda.
(qui tutte le puntate)
2 commenti:
Ma era ieri o oggi il compleanno di Eli? Comunque AUGURI!
è domani.
grazie! :-)
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