Lo dico sempre anch’io, in due è il massimo
per stare insieme, se vuoi stare insieme, in dieci, in venti
come fai a stare insieme?
Alla gente invece gli piace d’essere in tanti:
“Eravamo una trentina,
senza contare i bambini” e sono contenti,
“Stiamo insieme”
che non vuol dir niente, starai attaccato, non insieme,
più siete e peggio è,
stare insieme è un’altra cosa, non te ne accorgi?
No, non se n’accorgono,
per loro, essere in pochi è come non esserci, loro
hanno bisogno d’essere in molti, in cento, in mille,
in diecimila, in centomila
ed io, ci sono stato anch’io,
per San Martino, alla festa della Pieve,
mangiare, bere, canti, ridi, urli,
perché devi urlare, è tutto un urlio,
se no non ti senti, e per loro è allegria,
ed era un casino, e io lì zitto in mezzo
cosa vuoi che ti dica, mi pareva, ma davvero
d’essere solo,
invece in due, tu e lei, la sera, in casa,
a un certo momento spegni la televisione,
chiacchieri un po’, lei va di là, torna,
sorpresa! due gelati,
vuoi crema o cioccolato?
poi ogni tanto si esce, si va nei posti
a mangiar fuori, al cinema,
il cinema è una roba,
come da bambini le favole,
stanno tutti seduti, zitti, incantati,
se ti viene delle volte da dir qualcosa
dietro c’è sempre uno che protesta: ssst! silenzio!
poi Fine, si accendono le luci,
è come svegliarsi, ti alzi, e basta un niente
che le tieni il cappotto, che se lo infila,
che la stringi, non molto, solo sentirla.
Raffaello Baldini
(nell'immagine: Piero Manzoni, "Achrome")
1 commento:
proprio così
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