Sono andato ai ricovero dei vecchi a trovare un vecchio muratore.
Erano tanti anni che non ci vedevamo.
- Hai viaggiato? - mi domanda.
- Eh, sono stato a Parigi.
- Parigi, eh? Ci sono stato anche io, tanti anni fa. Costruivamo un bel palazzo proprio in riva alla Senna. Chissà chi ci abita. E poi dove sei stato?
- Sono stato in America.
- L´America, eh? Ci sono stato anch´io, tanti anni fa, chissà quanti. Sono stato a Nuova York, a Buenos Aires, a San Paolo, a Montevideo. Sempre a fare case e palazzi e a piantare bandiere sui tetti. E in Australia ci sei stato?
- No, ancora no.
- Eh, io ci sono stato sì. Ero giovane allora e non muravo ancora, portavo il secchio della calcina e passavo la sabbia al setaccio. Costruivamo una villa per un signore di là. Un bravo signore. Ricordo che una volta mi domandò come si cucinavano gli spaghetti; e scriveva tutto quello che dicevo. E a Berlino ci sei stato?
- Non ancora.
- Eh, io ci sono stato prima che tu nascessi. Bei palazzi, che facevamo, belle case robuste. Chissà se sono ancora in piedi E ad Algeri ci sei stato? O sei stato al Cairo, in Egitto?
- Ci voglio andare proprio quest´estate.
- Eh, vedrai belle case dappertutto. Non per dire, i miei muri sono sempre cresciuti ben dritti; e dai miei tetti non è mai entrata una goccia d´acqua.
- Ne avete costruite di case...
- Eh qualcuna, non per dire, qua e là per il mondo.
- E voi?
- Eh, a far le case per gli altri sono rimasto senza casa io. Sto al ricovero, vedi? Così va il mondo.
- Sì, così va il mondo, ma non è giusto.
(Gianni Rodari, "Favole al telefono" Einaudi 1978)
3 commenti:
Era il 78? Sicuro?
'78 è l'edizione che ho io, l'originale dovrebbe essere dei primi anni sessanta. Ma potrebbe anche essere di ieri,o di domani.
appunto
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