mercoledì 29 giugno 2011

fior d'ogni colore


In un boschetto trova’ pasturella
più che la stella – bella, al mi’ parere.

Cavelli avea biondetti e ricciutelli,
e gli occhi pien d’amor, cera rosata;
con sua verghetta pasturav’agnelli;
discalza, di rugiada era bagnata;
cantava come fosse ’namorata:
er’adornata – di tutto piacere.

D’amor la saluta’ imantenente
e domandai s’avesse compagnia;
ed ella mi rispose dolzemente
che sola sola per lo bosco gìa,
e disse: «Sacci, quando l’augel pìa,
allor disìa – ’l me’ cor drudo avere».

Po’ che mi disse di sua condizione
e per lo bosco augelli audìo cantare,
fra me stesso diss’i’: «Or è stagione
di questa pastorella gio’ pigliare».
Merzé le chiesi sol che di basciare
ed abracciar, – se le fosse ’n volere.

Per man mi prese, d’amorosa voglia,
e disse che donato m’avea ’l core;
menòmmi sott’una freschetta foglia,
là dov’i’ vidi fior d’ogni colore;
e tanto vi sentìo gioia e dolzore,
che ’l die d’amore – mi parea vedere.

Guido Cavalcanti

3 commenti:

amanda ha detto...

la stagione dell'amore viene e va

sergio pasquandrea ha detto...

in questo caso, direi che soprattutto viene.
(scusa la battutaccia...)

amanda ha detto...

:D solo perchè sei tu