Dave Sim, Alta Società, Blackvelvet 2010 (518 pp., € 30)
La traduzione di "Cerebus" è, senza mezzi termini, un evento. Finora Dave Sim non aveva mai acconsentito a far tradurre questa sterminata saga a fumetti (oltre seimila pagine, realizzate nel corso di quasi trent'anni, dal 1977 al 2004, suddivise in trecento numeri e poi raccolte in sedici voluminosi tomi, ironicamente soprannominati da Sim stesso "phone books", elenchi telefonici). Una vera e propria "opera-mondo", come viene definita nell'introduzione.
Ma andiamo per ordine.
"Cerebus" nasce nel 1977 come una parodia della heroic fantasy in stile "Conan il Barbaro", e tale rimane per i primi anni. Il protagonista, Cerebus appunto, è un oritteropo (ossia, questa bestia qua) antropomorfizzato e rappresentato come un barbaro cinico, brutale e privo di scrupoli morali, anche se, a suo modo, simpatico.
Fu proprio con questo "High Society" che la serie cambiò decisamente direzione e alzò le proprie ambizioni.
Non tento nemmeno di riassumere la trama, che è complicatissima: basti dire che si tratta di un'unica, articolata narrazione in cui Cerebus arriva nella città di Iest, popolata da una casta di inetti burocrati, che passano il tempo ad intascare bustarelle e ad architettare machiavelliche macchinazioni politiche. Preso sotto la protezione dell'ambigua e manipolatrice Astoria, si trova a confrontarsi con lo spregiudicato Lord Julius (che ha esattamente le fattezze e i modi del Groucho Marx di Duck Soup) per la carica di Primo Ministro. Verrà eletto ma, con le sue maniere da barbaro, provocherà una catastrofe.
Il tutto è condito con un'ironia acre, personaggi sopra le righe (fra i tanti: un supereroe schizofrenico travestito da bacarozzo, un vanesio spadaccino albino, un'elfa sexy, una setta di adoratori dell'oritteropo e due gorilleschi fratelli mercenari), una trama ad orologeria e disegni che riescono a rendere credibile questo mondo folle e grottesco, attraverso una serie di spericolate invenzioni grafiche e narrative.
Ah, a proposito: "Cerebus" è stato interamente autoprodotto da Sim, che ha realizzato (quasi) tutto da solo, testi e disegni. Nel frattempo, è passato da fricchettone consumatore di sostanze psichedeliche a cristiano fondamentalista, ostile al femminismo e alla società contemporanea.
Il genio ha sempre un prezzo.
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