Sul lungo viale di cipressi che porta all'abbazia San Galgano, un papà in bermuda, con un forte accento romano, dotato di barbetta e di un enorme ventre che straborda oltre la cintura, ha posato a terra una grossa telecamera. Accende il cellulare e parte con un'orrida musichetta dance. Poi dà il via, e sua figlia – una bimba sui dieci anni, decisamente sovrappeso, agghindata con un prendisolino a fiori ed enormi occhiali da sole rosa – percorre saltellando il viale, fino a scavalcare la telecamera, seguita da un bastardino scodinzolante.
Non contento, le fa ripetere la scena tre o quattro volte (“stai concentrata, pensa a quello che devi fare, pronta, vai!”). La mamma, a qualche metro, osserva soddisfatta, tenendo al guinzaglio altri due cani.
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porella
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