lunedì 3 giugno 2013

le tracce non mentono



È la nostra immaginazione che si sforza di rivestire le cose,
ma le cose sono divinamente nude.
(Marguerite Yourcenar)


Al confine del gesto

il sospetto rimane: di aver toccato i capelli sbagliati
lacerando il moto browniano dell’aria fredda.
Certo è difficile calibrare gli sforzi: i vettori si incrociano
gli angoli tanto fragili che si fa presto a diramare
l’allarme. Io però ho fiducia nei piccoli numeri
sai quegli scarti che fanno pulviscolo quello smeriglio
che ti perfora la gola. A distanza di mesi la scheggia
è ancora lì che cerca la strada e converrà prima o poi
porre un limite al silenzio. Tutto ciò che mi raccontavi
l’ho già letto: ti avevo già sfiorata nello stesso
identico modo. Solo le conseguenze erano state diverse.
(Ti hanno insegnato a stare zitta e composta e quando arriva
l’attimo lancinante hai l’unico scampo nella fuga).
Dietro il fumo però c’eri tu: le tracce non mentono le mani
erano aperte al punto giusto per guarirti lo zigomo.

2 commenti:

amanda ha detto...

mi piacciono questi scarti che fanno pulviscolo :)

amaliamarti ha detto...

ma che bello e dolce e doloroso e tutto il resto.