Penso e ripenso: - Che mai pensa l'oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d'essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l'armi corruscanti della cuoca.
- O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s'é pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l'essere cucinato non è triste,
triste è il pensare d'esser cucinato.
Guido Gozzano
4 commenti:
ma io non voglio essere mangiato!
lo sarai, antonio, prima o poi lo sarai.
ma la poesia non aveva cambiato blog?
firmato la papera
le poesie le pubblico su entrambi: lì in esclusiva, qui insieme al resto.
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