domenica 10 aprile 2011
sonno, veglia
Non siamo mai stati più lontani di adesso
che nulla ci separa. È facile
percorrerti in ogni direzione ripassare
il tuo odore impararti anche a memoria
se voglio. Ma è quel che affiora – la contrazione
il rictus le manovre di assestamento
dell'homo mechanicus – sono quelle le fitte
è la tua vita sigillata l'attenderti
scrutando la battigia lo scandaglio cieco.
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3 commenti:
a volte l'attesa è così snervante...
i tuoi versi bellissimi
è più snervante attendere quel che non arriverà mai
già
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