domenica 10 aprile 2011

sonno, veglia


Non siamo mai stati più lontani di adesso
che nulla ci separa. È facile
percorrerti in ogni direzione ripassare
il tuo odore impararti anche a memoria
se voglio. Ma è quel che affiora – la contrazione
il rictus le manovre di assestamento
dell'homo mechanicus – sono quelle le fitte
è la tua vita sigillata l'attenderti
scrutando la battigia lo scandaglio cieco.

3 commenti:

amanda ha detto...

a volte l'attesa è così snervante...


i tuoi versi bellissimi

sergio pasquandrea ha detto...

è più snervante attendere quel che non arriverà mai

amanda ha detto...

già