lunedì 29 giugno 2009

schermaglie d'amore - 1


Orazio, Odi, I, 5

Quis multa gracilis te puer in rosa
perfusus liquidis urget odoribus

grato, Pyrrha, sub antro?

cui flavam religas comam,


simplex munditiis? heu quotiens fidem
mutatosque deos flebit et aspera

nigris aequora ventis

emirabitur insolens,


qui nunc te fruitur credulus aurea,

qui semper vacuam, semper amabilem

sperat, nescius aurae

fallacis, miseri, quibus


intemptata nites. me tabula sacer

votiva paries indicat uvida

suspendisse potenti

vestimenta maris deo.


* * *

Chi è il ragazzo esile che ti incalza
tra le rose, cosparso di profumi,
Pirra, nel fresco della grotta?
Per chi intrecci i capelli biondi

in semplice eleganza? Oh, quante volte
piangerà la promessa e gli dei volubili
e guarderà inesperto i neri venti
sulle acque crudeli,

lui che ora gode il tuo splendore,
che ti spera sempre dolce e fedele,
e non sa nulla del vento ingannevole.
Infelici coloro per i quali

baleni ancora intatta. Io ho offerto
(testimone la tavola votiva
sospesa alla parete) le vesti
umide al potente dio del mare.

1 commento:

ghzk ha detto...

essere non essendoci
così
senza problema

(mentre Amleto si gingilla con quel teschio desolante tu ozi sulla spiaggia. tempi moderni)