Quei tuoi occhi di miele, o mio Giovenzio,
se potessi venirteli a baciare,
baci te ne darei trecentomila
e non credo che mai ne sarei sazio,
anche fosse più fitto delle spighe
il raccolto di tutti i nostri baci.
Gaio Valerio Catullo
(Verona, 84 a.C. - Roma, 54 a.C.)
(traduzione mia)
* * *
Mellitos oculos tuos, Iuventi
si quis me sinat usque basiare
usque ad milia basiem trecenta
nec numquam videar satur futurus
sit nostrae seges osculationis
non si densior aridis aristis.