Mario Soldati, Lo smeraldo,
Club degli Editori, 1975 (370 pp., 3600 lire)
Nella sua multiforme attività di
poligrafo (narratore, sceneggiatore, regista, critico d'arte), Mario
Soldati scrisse anche questo bizzarro romanzo di fantascienza.
“Bizzarro”, innanzi tutto, perché
rispetta poco o nulla le regole canoniche del genere. All'inizio c'è
uno scrittore, chiaro alter ego dell'autore (autofiction ante
litteram?), il quale a New York, in un giorno del 1974, conosce un ambiguo
personaggio che si fa chiamare Count Cagliani e che, attraverso
strani riti esoterici, gli fa una predizione: se andrà in un certo
posto della Francia e cercherà una certa pietra preziosa – lo
smeraldo del titolo – avrà in premio una “rivelazione
profetica”.
Lo scrittore obbedisce: va in un
paesino della Provenza, nell'albergo indicatogli da Cagliani, e cade
in una specie di trance, o sogno, o visione che sia. Si ritrova nei
panni, anzi nella pelle di un altro uomo, un pittore di nome André
Tellarini, che vive in una distopica Italia del futuro. C'è stata
una guerra atomica e il mondo è diviso in due zone: una a nord,
amministrata da russi e americani, e una a sud, dove comanda una
confederazione di cinesi, africani e musulmani. La zona nord è
un'opprimente civiltà tecnocratica, quella a sud è una sorta di
teocrazia di matrice islamica, dove però convivono varie etnie e
culture. Il controllo delle nascite è ferreo, i figli vengono sottratti alla nascita e cresciuti dallo stato, l'omossessualità è non solo tollerata, ma incoraggiata.
Fra le due zone c'è la Linea, una
fascia inquinata dalle radiazioni, dove l'accesso è severamente
proibito. L'Italia è tagliata in due: dalla Toscana in su, è nella
zona nord, da Napoli in giù in quella sud. Il centro è una landa
desolata.
Nel sogno, Tellarini si impossesserà
dello smeraldo e lo userà per partire alla ricerca di una donna un
tempo amata, Mariolina, in un intreccio sempre più intricato di
realtà e allucinazione.
Bizzarro romanzo, dicevo: con una trama
piena di elementi irrisolti, un finale stranamente tronco e tanti
(troppi?) fili lasciati in sospeso. Comunque, una lettura
interessante.
P.S.: Soldati, uno dei grandi
dimenticati della nostra letteratura. Infatti questo romanzo, uscito
per Mondadori nel 1974, è fuori catalogo da anni (che mi risulti, l'ultima edizione è del 2007, dopo anni di oblio). Io ho
recuperato, su internet, un'edizione del 1975.
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