Un discepolo chiese a Zhàozhōu:
“Un cane ha o no natura di Buddha?”
“Wú”, rispose il maestro.
(apologo Zen)
“Come nasce la poesia” è la domanda
alla quale più spesso mi capita
di non rispondere
perché la risposta sarebbe talmente articolata
da perdere di vista il proprio oggetto
o al contrario talmente semplice da sfidare
gli elementi minimi della semantica.
La chiave (mi dico spesso) non è
nella parola – ma nell'occhio.
Ricordi? Faticavi a capire
come potessi non provare nulla
di fronte allo splendore dorato
di una modella nuda. Io ti spiegavo
che sotto la matita un capezzolo
o un sasso si equivalgono
che il mondo è una foresta
di forme da decifrare.
Non credo di averti mai convinta.
Dovrei mostrarti (pensavo oggi)
qualcosa di Robert Mapplethorpe
farti apprezzare l'oscenità
delle sue orchidee la purezza dei suoi
testicoli rigonfi – e poi passare
al sì e al no alla natura buddhica
del cane e alla sublime risposta
di Zhàozhōu che presumo
starà ancora ridendo di noi
da un cantuccio qualunque del non-essere.
Ma ecco di nuovo mi sono perso:
dimentica tutto ciò che ho detto
è tutto inutile come al solito
il senso è oltre il margine
delle parole nel bianco indiviso
della pagina vuota.
L'operazione che sta dietro al mondo figurativo e all'imagerie di Robert
Mapplethorpe è piuttosto trasparente: [...] fare del nudo
– indifferentemente maschile o femminile – una forma di studio botanico.
(Adriano Altamira)
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