A metà della larghezza a un terzo
dell'altezza – in perfetta proporzione aurea –
la mano accarezza il pube
e in quel triangolo d'ombra tutto converge
la luce oscura dei velluti la diagonale
dorata della carne l'inutile stanza
affacciata su un tramonto invisibile
– il ridicolo ronzio della vita –
e nient'altro dicono i suoi occhi neri
se non l'esilio la tenerezza crudele
dei capezzoli la pelle intangibile
il groppo morto dei desideri.
3 commenti:
quel groppo morto mi turba
se ti turba, allora tutto procede come programmato
lei ha in mano un mazzolino di rose, pur essendo cortigiana, pur essendo nuda e serva del piacere, lei ha qualcosa per sé. la rosa simbolo di fede e d'amore, la rosa senza spina che pur ferisce quando appassire la si vede. Lei ha nelle mani entrambi le rose, la vita e la vita d'una natura morta consapevole che lo è lei stessa, pur se ferma, e mai in (s)posa
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