sabato 20 giugno 2009

memorandum


Cerchiamo, dicevo, un posto per la buona stagione
perché non si sa mai da dove osserveremo la prossima
è troppo poco lo spazio tra l’osso e l’erba
così facile amare quando la carne è carne

in fondo siamo passati tutti per le stesse strade
fermandoci molto prima del non-ritorno.

E poi si sa che la primavera incide il cielo fra i tetti
difficile è farsi trovare pronti
non c’è inverno che tenga non c’è pensiero che duri più di un abbraccio

sei così bella che non ho più voglia di sognare.

5 commenti:

lillo ha detto...

anche questa parla di tua figlia? ;-)
ti avevo già detto che queste tue poesie per me sono inediti assoluti? non dico, ovvio, per i versi, ma per il tono, per i contenuti, tutto quello che ho letto di te, finora, era così duro, così forte...
e queste invece sono così dolci, romantiche...sai se c'è una cosa che ho capito scrivendo e poi confrontandomi con la gente è che per quanto grandi possano essere le tue cose quello di cui ha realmente bisogno il mondo è l'amore (o come diceva qualcuno all you need is love)...
mi piace molto! :-)

Liberty Alex ha detto...

molto bella questa poesia,sergej...se dico bella intendo che sa accendere qualcosa,quando al si legge...mi piace il modo fluido e semplice in cui scrivi,e quell'ultimo verso,la sintesi(e il ritorno) di tutto....

io ha detto...

archeologica

sergio pasquandrea ha detto...

@lillo
Sì, anche questa è per mia figlia, e probabilmente proprio questa è la differenza.

@pippo
grazie...

@xmrwzvn nvzwrmx
Nel dubbio, lo prendo come un complimento...

io ha detto...

certo che era un complimento, archeo..logico. nel soffermarmi nello "spazio tra l'osso e l'erba" ho sentito il profumo di terra, c'erano dei frammenti di vasi, schegge di marmo. un viaggio nello spazio tempo, stagioni - reincarnazioni ?...