@aL le prime 400-500 pagine sono un capolavoro, uno dei vertici della narrativa italiana dell'ottocento. le altre, pur se non dello stesso livello, sono comunque ottime. se poi pensi che il libro fu scritto, in meno di un anno, da un giovane di 27 anni, che non ebbe nemmeno il tempo per completarne l'ultima revisione, c'è davvero da chiedersi come mai a nievo non sia stato ancora riconosciuto il posto che gli spetta (cioè: il perché forse lo so, ma sarebbe un discorso lungo...).
Concordo con Sergio. La prima parte è nettamente superiore alla seconda, intrappolata dentro beghe patriottiche e qualche idealismo risorgimentale: è comunque bella anche quella. Ricordo di aver letto da qualche parte che l'edizione data alle stampe fu alterata rispetto al manoscritto originale. La FUsinato infatti, l'editrice, era un'amica di Nievo cui lo scrittore aveva affidato la pubblicazione. Solo da poco l'edizione ripulita dagli interventi pesanti della Fusanato (che ha modificato anche il titolo: COnfessioni di un ottuagenario) ci "ridà" il vero Nievo. Non tutti insomma avevano un amico come quelli di Kafka.
Ho questo libro impacchettato sul pianoforte da regalare, ma se vai avanti così mi sa che non lo regalo più e me lo tengo!
RispondiEliminaaL
tormentarsi squisitamente :)
RispondiElimina@aL
RispondiEliminale prime 400-500 pagine sono un capolavoro, uno dei vertici della narrativa italiana dell'ottocento.
le altre, pur se non dello stesso livello, sono comunque ottime.
se poi pensi che il libro fu scritto, in meno di un anno, da un giovane di 27 anni, che non ebbe nemmeno il tempo per completarne l'ultima revisione, c'è davvero da chiedersi come mai a nievo non sia stato ancora riconosciuto il posto che gli spetta (cioè: il perché forse lo so, ma sarebbe un discorso lungo...).
comicissimo. quanto mi piace l'italiano ottocentesco..
RispondiEliminaConcordo con Sergio. La prima parte è nettamente superiore alla seconda, intrappolata dentro beghe patriottiche e qualche idealismo risorgimentale: è comunque bella anche quella.
RispondiEliminaRicordo di aver letto da qualche parte che l'edizione data alle stampe fu alterata rispetto al manoscritto originale. La FUsinato infatti, l'editrice, era un'amica di Nievo cui lo scrittore aveva affidato la pubblicazione. Solo da poco l'edizione ripulita dagli interventi pesanti della Fusanato (che ha modificato anche il titolo: COnfessioni di un ottuagenario) ci "ridà" il vero Nievo.
Non tutti insomma avevano un amico come quelli di Kafka.