era una riflesione di tipo letterario. ho bisogno di grandi narrazioni, di frasi belle lunghe, di personaggi a tutto tondo. pensavo di cominciare a leggere "le confessioni di un italiano".
incredibile sergio, oggi è il giorno delle coincidenze. già è proprio il giorno delle coincidenze. ecco la terza. ho finito di leggere Le confessioni di Nievo proprio lunedì. penso senza troppi peli sulla lingua che quello sia uno dei romanzi più belli della nostra letteratura. Lo stile di Nievo (che è morto ad appena 30anni) è straordinario, una miscela di registri alti bassi dialettali aulici arcaici regionali... in un impasto eccezionale. Stile invidiabile davvero. Non mi piace molto la marcia civica, d'impegno che l'opera si propone di esprimere, ma è ben compensata dal genio del Nievo. La prima parte, tutta nel castello di Fratta, è un biggiù. Se hai tempo, leggilo Sergio, grande romanzo davvero
Ps: penso che a entusiasmo sbollito, con più calma, ci farò anche un post
in effetti, marco, abbiamo una letteratura piena di grandissimi poeti, grandissimi prosatori (penso alla prosa di un machiavelli, ad esempio), grandi novellisti, ma sul romanzo abbiamo il fiato corto.
Jazz Col cavolo che non c'è da scegliere!Gli italiani sono degli iperproduttori di romanzi e racconterie. Nievo poi è stato a lungo bistrattato perché morì molto giovane lasciando l'incombenza della pubblicazione del suo capolavoro alla signora Erminia Fuà Fusinato che fece uno scempio editoriale, partendo dal titolo che divenne "Confessioni di un ottuagenario"..., e intaccando lo stile e la lingua in ogni barbara maniera. Solo da poco si possono leggere Le confessioni. Un romanzo che in Italia, per l'Ottocento, si colloca sicuramente, per grandezza, tra Manzoni e Verga, superando di gran lunga i vari Tommaseo, Grossi, Rovani, Bresciani, gli scapigliati Dossi Imbriani Faldella, i Capuana e compagnia bella. Certo, se poi lo mettiamo a confronto dei grandi del primo Novecento, magari scricchiola un po', ma tiene duro, non credere, sicuramente per stile. ciao
Daniz, su Nievo hai più che ragione; ed è anche vero che di romanzi in italiano ce ne sono, ma per trovarne che possano fare compagnia, per livello letterario, a quello d Nievo, vedi bene che anche tu devi ricorrere a Manzoni e Verga. Già Fogazzaro, che ha avuto e forse ha ancora i suoi agguerriti estimatori, mi fa un po' tristezza.
Anche in poesia ci sono autori che amano i versi molto lunghi, come Attilio Bertolucci. Ma certamente lo conosci... :-) Sono Maxdreamer http://maxdreamer.splinder.com
prima o seconda metà?
RispondiEliminama dì anche di Ancien Regime
RispondiEliminaera una riflesione di tipo letterario. ho bisogno di grandi narrazioni, di frasi belle lunghe, di personaggi a tutto tondo.
RispondiEliminapensavo di cominciare a leggere "le confessioni di un italiano".
incredibile sergio, oggi è il giorno delle coincidenze. già è proprio il giorno delle coincidenze.
RispondiEliminaecco la terza.
ho finito di leggere Le confessioni di Nievo proprio lunedì.
penso senza troppi peli sulla lingua che quello sia uno dei romanzi più belli della nostra letteratura.
Lo stile di Nievo (che è morto ad appena 30anni) è straordinario, una miscela di registri alti bassi dialettali aulici arcaici regionali... in un impasto eccezionale. Stile invidiabile davvero.
Non mi piace molto la marcia civica, d'impegno che l'opera si propone di esprimere, ma è ben compensata dal genio del Nievo. La prima parte, tutta nel castello di Fratta, è un biggiù.
Se hai tempo, leggilo Sergio, grande romanzo davvero
Ps: penso che a entusiasmo sbollito, con più calma, ci farò anche un post
ciao
penso senza troppi peli sulla lingua che quello sia uno dei romanzi più belli della nostra letteratura.
RispondiEliminaAnche avendo una lingua villosa, non è che ci sia molto da scegliere nel genere romanzesco, in italiano.
in effetti, marco, abbiamo una letteratura piena di grandissimi poeti, grandissimi prosatori (penso alla prosa di un machiavelli, ad esempio), grandi novellisti, ma sul romanzo abbiamo il fiato corto.
RispondiEliminaah, e visto che ci siamo. un altro capolavoro dimenticato: "i vicerè" di de roberto.
RispondiEliminaJazz
RispondiEliminaCol cavolo che non c'è da scegliere!Gli italiani sono degli iperproduttori di romanzi e racconterie. Nievo poi è stato a lungo bistrattato perché morì molto giovane lasciando l'incombenza della pubblicazione del suo capolavoro alla signora Erminia Fuà Fusinato che fece uno scempio editoriale, partendo dal titolo che divenne "Confessioni di un ottuagenario"..., e intaccando lo stile e la lingua in ogni barbara maniera. Solo da poco si possono leggere Le confessioni. Un romanzo che in Italia, per l'Ottocento, si colloca sicuramente, per grandezza, tra Manzoni e Verga, superando di gran lunga i vari Tommaseo, Grossi, Rovani, Bresciani, gli scapigliati Dossi Imbriani Faldella, i Capuana e compagnia bella. Certo, se poi lo mettiamo a confronto dei grandi del primo Novecento, magari scricchiola un po', ma tiene duro, non credere, sicuramente per stile.
ciao
Daniz, su Nievo hai più che ragione; ed è anche vero che di romanzi in italiano ce ne sono, ma per trovarne che possano fare compagnia, per livello letterario, a quello d Nievo, vedi bene che anche tu devi ricorrere a Manzoni e Verga. Già Fogazzaro, che ha avuto e forse ha ancora i suoi agguerriti estimatori, mi fa un po' tristezza.
RispondiEliminaAnche in poesia ci sono autori che amano i versi molto lunghi, come Attilio Bertolucci.
RispondiEliminaMa certamente lo conosci...
:-)
Sono Maxdreamer
http://maxdreamer.splinder.com