
Completo la ronda notturna lo scavo
fosforescente
l'inventario di sagome e fruscii
valvole e serrature. Misuro
l'incastro dei fiati
l'oracolo delle membra abbandonate
sulle sabbie irrequiete dei sogni. L'ultima luce
per la scatola fioca il tuo respiro
poi la resa
la caduta a piombo il sale
nero del sonno.
bellissima !
RispondiEliminaquesta, Sergio, è incantevole
RispondiEliminasergio è perfetta. non riesco a dirne altro. :)
RispondiEliminaoggi non c'è più bisogno di diventare il grande trombone questo, il betaTrombone l'altro... il merito (se mai fosse esistito) è la cenere più leggera dell'universo. quindi non ti leggeranno in perù, o in canada, o a berlino. però questa poesia è un gioiellino. e il titolo, che ricorda il grande maestro van gennep, è azzeccato lì sopra sul capo della verità.
RispondiEliminaun saluto
!
RispondiEliminagrazie a tutti.
RispondiEliminatroppo buoni...