martedì 30 ottobre 2012

minima (im)moralia



Non si capisce perché (anzi, si capisce benissimo), ma appena interviene la parola "morale" la lucidità del pensiero si appanna.

(Roberto Calasso)

lunedì 29 ottobre 2012

eros medioevale



"Ah, potrà ancora mai per me
splendere nella notte,
più bianco di un nevaio
il suo bel corpo?
I miei occhi ha ingannato:
credevo che fosse
la chiara luce della luna.
Ed era giorno".

"Ah, potrà egli mai con me
trascorrere il mattino?
E da noi allontanarsi la notte
senza ripetere il lamento:
'Ahimé, è giorno ormai!'
come egli fece tristemente
mentre giaceva con me, poco fa.
Ed era giorno".

"Ah, baci senza numero
mentre ancora dormivo.
E come più copiose
le scorrevano le lacrime.
Io rimasi a consolarla
finché non pianse più
e a sé mi strinse.
Ed era giorno".

"Ah, quante volte
si è perso a contemplarmi!
Quando mi scopriva
per guardare senza velo
le mie braccia nude.
E gran prodigio era
che mai se ne saziasse.
Ed era giorno".

Heinrich von Morungen (1150-1222 circa)

sabato 27 ottobre 2012

e poi dice: perché non si legge poesia


"[Il libro X] elogia il terzo, il testimone che non tace più e accede alla coscienza del molteplice. Un terzo che tuttavia è capo, a-capo del verso: l’interlocutore principale e insieme il detentore della parola. Cosa succede in quella cruna è svelato e ri-velato nella scrittura di *** che, con magistrale capacità endoscopica, dipana tutti i fili, uno ad uno – quelli difficili da dividere e quelli che sono sull’orlo di spezzarsi, quelli mischiati alla tattilità del corpo e quelli legati agli indugi dell’Altro. Una parola che scheggia il guscio dell’ordito e ne fa intravedere il senso che poggia sulla polvere, l’intenzione. Non c’è linearità ma esattezza circolare del procedere per domande e definizioni. Le Parche sono sempre lì, a reclamare attenzione e a custodire il cammino prodigioso del capo e della coda. Le maglie scandiscono il tempo che fagocita i fiori per restituirli al coro solitario dell’essere che non si basta e che si rassegna a dirsi in molti modi; il punto è che però quel ti estì è in mano propria seppure apparentemente si chiami con altri nomi.
È il chi infatti – e non il cosa.
Il percorso lento procede in alterco con se stesso ed è in questo stretto passare che chi detiene la parola sem(in)a nelle forme dell’armonia. In questa sua nuova amalgama però (che è ogni volta monito di rara bellezza) sembra che la parola poetica di *** acquisti una rinnovata compiutezza, quasi un sollievo dettato da quell’abisso innato che fa da sfondo e in cui ci si riconosce come soffio. Si accetta il tradimento dell’imprevedibile confessando la necessità dell’erranza: la cifra che mantiene vigili sulla sopraffazione dell’agguato. Sempre nella cartografia crudele del thumos desiderante.
Tutto avviene senza accadere – sì."

(Giuro che è vera, non me la sono inventata io)

(L'immagine in alto è tratta da "Pompeo" di Andrea Pazienza)

venerdì 26 ottobre 2012

perché oggi piove...



Buona giornata
Sole che splende

Ho bisogno di ridere
E quando esce il sole
Ho qualcosa per cui ridere
Mi sento bene
In un modo speciale
Sono innamorato ed è un giorno di sole

Buona giornata
Sole che splende

Facciamo una passeggiata
Il sole splende su di noi
Mi scotta i piedi quando toccano il suolo

Buona giornata
Sole che splende

E poi ci stendiamo
All'ombra di un albero
Io la amo e lei ama me
Si sente bene
Sa di essere carina
Sono orgoglioso che lei sia mia

Buona giornata
Sole che splende

giovedì 25 ottobre 2012

immortali e no




"Beethoven è immortale, Bach è immortale, Charlie Parker invece... è nel limbo. Parametri assurdi. Una musica è viva finché ci dice qualcosa. Non muore mai, oppure muore subito, oppure muore e poi viene riscoperta. La musica è viva finché un interprete la rende tale: non è viva, morta o immortale per una categoria a priori."

(Fabrizio Puglisi, intervistato da P. Carradori in "Non sparate sul pianista", Effequ 2011)

martedì 23 ottobre 2012

oltre al danno...



"Mandate i bamboccioni fuori casa." (Tommaso Padoa Schioppa, ottobre 2007)

"I disoccupati dovrebber andare al mercato alle cinque del mattino a scaricare cassette." "Ribadisco, siete l’Italia peggiore, quella di quanti, non avendo niente di meglio da fare irrompono sistematicamente nei convegni per insultare i presenti. L’Italia peggiore è quella che usa la rete per agguati squadristici" (Renato Brunetta, 2011)

"Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato" (Michel Martone, febbraio 2012)

"Il posto fisso è monotono." (Mario Monti, febbraio 2012)

"Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà." (Anna Maria Cancellieri, 2012)

"I disoccupati non devono essere troppo choosy."  (Elsa Fornero, 22 ottobre 2012)

lunedì 22 ottobre 2012

giovedì 18 ottobre 2012

minima moralia



Era quasi certo di averla vista impugnare forbici
dalla lama troppo lunga e che le usasse
per dividere l'aria.
Era comunque troppo lontana da lui
salva da lui che non riusciva più a contarla
dev'essere per questo che accettava il passivo
con tanta allegria
tenendo fermi comunque:
il significato dell'idioma (to) go
down the deep end
la triangolazione del neo rispetto allo sterno
e l'apocope quella con le sue lettere tonde
certo così di aver archiviato l'essenziale
o il pronunciabile almeno. E poi basta
le voci avevano tradito da tempo
le proprie bocche
il margine nero della tazza era già una ragione
sufficiente per sperare.

mercoledì 17 ottobre 2012

parliamo tanto di me



Una poesia del vostro amatissimo (questa) figura in "Il segreto delle fragole 2013", diario poetico dell'Editore Lietocolle.
Qui qualche informazione sull'opera.

venerdì 12 ottobre 2012

lampi - 189


Se rallegrarsi perché, di tutto uno scompartimento vuoto, la ragazza è venuta a sedersi proprio di fronte a lui; o se deprimersi, perché è una cozza.

mercoledì 10 ottobre 2012

più non posso



Se volessi un'altra volta queste minime parole
sulla carta allineare (sulla carta che non duole)
il dolore che le ossa già comportano

si farebbe troppo acuto, troppo simile all'acuto
degli uccelli che al mattino tutto chiuso, tutto muto
sull'altissima magnolia si contendono.

Ecco, scrivo, cari piccoli. Non ho tendine né osso
che non dica in nota acuta: «Più non posso».
Grande fosforo imperiale, fanne cenere.

Franco Fortini (da "Composita solvantur", 1994)

venerdì 5 ottobre 2012



“Un santo è qualcuno che ha raggiunto una remota possibilità umana. Ma è impossibile dire di quale possibilità si tratti”.
(Leonard Cohen)

lunedì 1 ottobre 2012

perché servono i sopravvissuti

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Addio-a-Shlomo-Venezia-sopravvissuto-alla-Shoah-e-testimone-dei-lager-nazisti_313749089200.html


http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/10/01/news/sant_anna_di_stazzema_procura_tedesca_archivia-43637475/?rss