L'autunno ha a volte luci così terse
e, sugli alberi, rossi di così
atroce dolcezza che il cuore
si spezzerebbe vedendoli. In diverse
più innocue incombenze dunque si finge
assorbito e lascia che siano gli occhi
a incantarsene, a impregnarsene, sciocchi
e intrepidi come sono... Poi stinge
a poco a poco o forse trascolora
come fa, salendo, la luna, quel
tetro fulgore, scrudelisce nel
pluviscolo del tempo, e solo allora
uno ha il coraggio di dire quant'era
bello - più bello della primavera.
G. Raboni (da "Quare tristis", 1998)
com'è bello "scrudelisce"
RispondiEliminavorrei commentare ciò che ha scritto "amanda".... scusami ma cosa significa ciò che hai scritto? Io sono venuta in questo sito perché non riuscivo a capire il significato di questa poesia e volevo solo un aiuto maggiore e sai "amanda" non sei stata per niente d'aiuto... .___.
RispondiEliminasono d'accordo con marta ...
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