lunedì 31 maggio 2010

finalmente qualcuno che dice le cose come stanno


Berlusconi è il Messia. Punto e basta.

È questo il punto vero: la novità berlusconiana. Si tratta di un’antropologia eroica e drammatica che non ha precedenti in Italia, un Paese così omologato e burocratizzato da risultare sostanzialmente estraneo alla realtà moderna europea. Tanto che, per fornire la giusta chiave interpretativa, è necessario ricorrere a categorie di tipo filosofico e anche, perché no?, teologico.
[...]
Berlusconi è il prototipo di una nuova umanità che sta cambiando pelle. Egli trasforma ogni evento apparentemente avverso in un’opportunità di successo. Che è poi il metodo del successo e della genialità: il genio usa la realtà, qualsiasi realtà, per creare ed espandere la sua libertà e lo spazio di libertà delle persone, cioè dell’intera società. Perché il genio è di per sé un vero capitale sociale.
[...]
A un esame attento e rigoroso, la filosofia berlusconiana si rivela chiaramente una sorta di teologia laica o anche, per dirla in termini più moderni, una spiritualità pratica. Non è casuale la definizione della politica come una realtà sia sacra sia laica, fornita da Berlusconi nel discorso pronunciato durante la grande manifestazione di piazza San Giovanni, a Roma, il 2 dicembre 2006. Ecco allora che, in un simile contesto, espressioni che possono apparire legate a un immaginario da fiaba, come quella, celebre, «Ho il sole in tasca», risultano essere i prodromi della promessa di un paradiso a portata di mano, un universo di liberazione e di compimento dell’umano, un potente richiamo alla capacità di sognare, tipicamente presente nelle facoltà naturali dei bambini.
[...]
Una trascendenza etica e spirituale, pragmatica e operativa, nell’immanenza della storia.


Per scoprire l'autore di questo testo, cliccate qui.
(E non ridete: è una cosa seria. Serissima. Dico davvero).

venerdì 28 maggio 2010

io non lo so


(con un grazie a Ewa H. per la poesia)

Ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.

Wislawa Szymborska

domenica 23 maggio 2010

speak as you eat, please

"[Nella composizione scritta] vi è la compitazione grafica di un'idea creativa attiva a livello noetico (la nozione di Gedanke in Schoenberg), che si sostanzia poi in partitura in attesa di una differita ripresentazione della stessa in forma di fenomeno acustico/aurale. Nel [caso della registrazione discografica], invece, la funzione di formalizzazione della poiesis musicale autografica, operata dalla registrazione sonora con la fonofissazione, è determinante: ciò pone una serie di condizioni decisive ai fini di un approccio analitico e interpretativo".

(senza fonte: si dice il peccato...)

sabato 22 maggio 2010

tutto quel che vi serve sapere sul jazz

(dal sito del "Il Foglio")
di Andrea Ballarini

IL JAZZ

- Non sopportarlo assolutamente. Stringersi nelle spalle, stendere le dita e dire “isterizzante”

- Le donne odiavano il jazz, non si capisce il motivo

- Non amarlo, ma commentare comunque con ammirazione la voce della cantante

- Amarlo, ma solo quello freddo. Non specificare in cosa differisca da quello caldo

- L’unica forma d’arte autenticamente americana

- E' nato tra gli schiavi delle piantagioni di cotone degli Stati Uniti, anche se non si capisce dove tenessero piano, contrabbasso e batteria

- Per capirlo essere di colore non è necessario, ma aiuta. Valutare caso per caso se ribattere che i neri hanno il ritmo nel sangue

- Sembra tutto uguale. A riprova affermare che è impossibile canticchiare un pezzo jazz

- Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Billie Holiday: le signore del jazz. Spesso con storie dolorose alle spalle

- I fratelli Gershwin: George e quell’altro

- Un trio jazz dà un tono di classe all’ambiente, purché non suoni troppo forte

- Louis Armstrong nel 1968 ha cantato a Sanremo. Non ricordare in coppia con chi

- Chiedere svagatamente chi fosse la cantante dello spot di quella marca di biancheria intima che faceva “I’m a fool to want you"

- I club jazz, di solito, sono in orrendi sottoscala con una pessima acustica. E ci si mangia malissimo

- Citare i festival jazz sparsi per il mondo lascia immaginare una vasta cultura musicale e uno stile di vita internazionale

- Se qualcuno nomina dei musicisti stranieri sconosciuti, ricordare che durante il fascismo i nomi dei jazzisti americani venivano tradotti: vedi Luigi Braccioforte e Beniamino Buonomo

- Un sax nella notte fa subito film poliziesco americano

- Miles Davis ha cambiato la storia della musica tre volte. Meno particolari si aggiungono più si deduce ne sappiate

- Tutti i grandi jazzisti erano grandiosi tossicodipendenti

- Avere una quantità di dischi jazz del padre da qualche parte. Contestualmente lodare il fascino del vinile

- Notare argutamente che una volta si diceva “giaas” mentre oggi si dice “gezz” qualifica come sagaci osservatori del costume

- Storcere il naso di fronte al Bollani intrattenitore

- Per una signorina è assai stylish dire che si avrebbe sempre voluto imparare a suonare il sax. Eventualmente averne anche preso qualche lezione

- Non ricordare se è Debussy ad avere influenzato il jazz o viceversa

- Dopo Mozart è solo rumore

- Charlie Parker, il sassofonista che ha inventato la stilografica.


giovedì 20 maggio 2010

visual poetry



http://www.youtube.com/watch?v=AEehTTURLeo


(poesia scritta per l'antologia "Taggo e ritraggo", Lietocolle 2010)

mercoledì 19 maggio 2010

lettrici


Selecting a Reader

First, I would have her be beautiful,
and walking carefully up on my poetry
at the loneliest moment of an afternoon,
her hair still damp at the neck
from washing it. She should be wearing

a raincoat, an old one, dirty

from not having money enough for the cleaners.
She will take out her glasses, and there

in the bookstore, she will thumb

over my poems, then put the book back

up on its shelf. She will say to herself,

"For that kind of money, I can get

my raincoat cleaned." And she will.


Ted Kooser

* * *


Scegliersi una lettrice

Per prima cosa, vorrei che fosse bella,
e che si imbattesse con cautela nella mia poesia
nel momento più solitario di un pomeriggio,
i capelli ancora umidi sulla nuca
per averli lavati. Dovrebbe indossare
un impermeabile, uno vecchio, sporco
per non aver soldi abbastanza da portarlo in lavanderia.
Si toglierà gli occhiali, e lì
nella libreria, sfoglierà
le mie poesie, poi rimetterà il libro
sullo scaffale. Si dirà,
"Per quella cifra, posso farmi
lavare l'impermeabile". E lo farà.

lunedì 17 maggio 2010

addio Maestro

Hank Jones (31 luglio 1918 - 16 maggio 2010).
92 anni di swing, senza mai una nota falsa.



http://www.youtube.com/watch?v=KeCmvnzcECQ




http://www.youtube.com/watch?v=BUWZzj0TU1s

poesia su féisbuc

L'editore Lietocolle ha lanciato qualche tempo fa un'idea carina: un concorso di poesia su FaceBook. Si chiama "Taggo e Ritraggo" (qui il bando): il tema era il ritratto, e bisognava "taggare" le poesie alla pagina FB di Lietocolle.
Ora esce l'antologia del premio e, coerentemente, la presentazione viene fatta su FaceBook. C'è anche un testo mio (questo, per i più curiosi). La presentazione è domani, martedì 18 marzo, dalle 20,30 in poi.
Chi ha un account su FB si può collegare a questa pagina per assistere.

domenica 16 maggio 2010

auguri al Maestro

Mario Monicelli.
Nato a Viareggio il 16 maggio 1915.
Per fortuna, ancora vivo e vegeto.

Totò e Carolina (1955)




I soliti ignoti (1958)




La grande guerra (1959)




L'armata Brancaleone (1966)




Amici miei(1975)




Un borghese piccolo piccolo (1977)




I picari (1988)




Parenti serpenti (1992)

sabato 15 maggio 2010

venerdì 14 maggio 2010

l'anemone e il pesce pagliaccio


Il Pesce Pagliaccio vive in simbiosi con con gli Anemoni (per questo a volte è detto "pesce Anemone") come Entacmaea quadricolor, Heteractis aurora, e Stichodactyla gigantea.
I tentacoli dell'anemone proteggono il Pesce Pagliaccio dai predatori. L'anemone a sua volta, trae profitto dal movimento del pesce fra i suoi tentacoli i quali aumentano il riciclo dell'acqua e perciò dell'ossigeno. L'anemone inoltre può alimentarsi anche degli escrementi del pesce.
In età adulta il Pesce Pagliaccio si "trasferisce" dall'anemone al corallo anche se alcuni non si muovono mai dai loro anemoni.

(fonte: Animal Store/aquariologia.)

giovedì 13 maggio 2010

elvis came second

"Hound Dog"
Words & Music by Jerry Leiber e Mike Stoller


Big Mama Thornton, 1952 (feat. Buddy Guy)



http://www.youtube.com/watch?v=5XUAg1_A7IE

You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' round my door

You can wag your tail

But I ain't gonna feed you no more


You told me you were high class

But I could see through that

And baby I know

You ain't no real cool cat


You made me feel so blue

You made me weep and moan

You ain't looking for a woman

All you're lookin' for is a home



Non sei altro che un cagnaccio
Che viene a ficcare il naso intorno alla mia porta
Puoi scuotere la coda
Ma io non ti darò più da mangiare

Mi hai detto che eri uno di gran classe
Ma io ti ho smascherato
E baby lo so
Che non sei per niente un tipo a posto

Mi hai fatto sentire così triste
Mi hai fatto piangere e lamentare
Non cercavi una donna
Tu cercavi solo una casa


* * *


Elvis Presley, live at Milton Berle Show (5 giugno 1956)*




http://www.youtube.com/watch?v=X5JALwwaASg

You ain't nothing but a hound dog
Cryin' all the time
Well you ain't never caught a rabbit
And you ain't no friend of mine

When they said you were high-classed
Well that was just a lie
You ain't never caught a rabbit
And you ain't no friend of mine


Non sei altro che un cagnaggio
Stai a piangere tutto il tempo
Non hai mai cavato un ragno dal buco
E non sei amico io

Quando dicevano che eri uno di gran classe
Era solo una bugia
Non hai mai cavato un ragno dal buco
E non sei amico mio

* Questa esecuzione scandalizzò i benpensanti
e fece salire alle stelle gli ormoni
delle teenagers americane
.

martedì 11 maggio 2010

R.I.P. Lena Horne (1917-2010)

Goodbye a Lena Horne, scomparsa domenica scorsa a 93 anni.
Donna bellissima, bravissima cantante e persona coraggiosa, che lottò sempre contro il razzismo e le discriminazioni.
The weather is a little bit stormier now.


il mondo salvato dai ragazzini

Da "La poesia e lo spirito".

di Livia Candiani

Da qualche anno conduco seminari di poesia nelle scuole elementari.
I bambini sono di otto, nove o dieci anni. Non sono solo italiani, ma anche stranieri che vengono dai paesi più diversi: Cina, Uruguay, Brasile, Panama, Perù, Colombia, Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka, Filippine, Marocco, Tunisia, Russia, Romania, Ucraina. Partiamo da un punto in cui conoscere molte parole non è affatto quello che conta.
Non inizio mai spiegando loro cos’è la poesia, ma segnando un leggero e variabile percorso per andare insieme in cerca del luogo in cui abitano le parole.



Nashua 9 anni marocchina

La mia mamma moriva,
le chiedevo aspetta
sta
arrivando il mio compleanno,
lei sorrideva e diceva:
avrai un
compleanno bellissimo!

*

Marius 9 anni rom

Il silensio
Paura volio giocare ma o paura,
volio
dire qualcosa ma o paura,
volio cantare ma ho paura,
tuti mi prendono
in giro e o paura,
o paura di tuto e sono da solo.
Silensio.

*

Ivan 8 anni

Il serpente ha il cuore puro
ma lui
non ci crede.

*

Alessandro 9 anni russo


La mano.
Dentro ci sono le vene
fuori arriva l’aria,
le mie mani stringono gli
oggetti
come regali.

*

Oreste 10 anni italiano

L’amore
alcune volte
dice boh!

*
Martina 10 anni italiana

Il suono della campana
come un bacio
che dura molto a
lungo.

*

Petruz 10 anni rom

La mia caza me la sento
come un albero
che piano
piano si rompe
come la morte.

Io ero come uno che dispiace.
Quando
io
ero come
uno che dispiace
quando vedi
l’odio e la tristezza
si
speza il
cuore a pezi.

Il mio papa
mi sgrida
facio le coze
brute pero
io vedo
negli ochi del papa
che si sente triste.

La paura.
La paura e pezante
come u saso
che ce dentro di noi non
posiamo dire com pero sapiamo che

eziste la paura.

*

Fatema 10 anni rom

E’ bello
vedere l’aria felice.

lunedì 10 maggio 2010

quasi quasi...

Vendo tutto e investo in una piantagione di ciliegie.


venerdì 7 maggio 2010

i poeti, che brutte creature...



Dal blog blanc de ta nuque, una discussione sulla poesia nelle scuole (pro, contro, come, dove, perché, quanto ecc. ecc.).
La discussione prende spunto dal post di un professore che, sul proprio blog, ha raccontato di una visita nella sua scuola del Sommo Poeta Davide Rondoni.
Qui trovate il post originale, del quale riporto la parte più significativa:

Un giorno arriva il comunicato a scuola: il tal giorno le classi incontreranno il poeta Davide Rondoni. Io manco sapevo chi fosse. Però sono andato a leggermi delle sue poesie (pubblica per Mondadori, insomma, mica è un fesso) e le ho trovate anche piuttosto piacevoli. Ne ho addirittura lette due ai miei alunni e mi sono quindi appropinquato a questo incontro senza pregiudizi, anzi, con tutta la migliore fiducia. Non sapevo scrivesse per Avvenire. Non sapevo fosse intrugliato con Comunione e Liberazione. Non sapevo avesse scritto una lettera di critiche al signor Englaro (dato che c’è sempre qualche buon pretino pronto a darci lezioni di etica). Per me era un poeta, e viva che ce n’è.
Tutti in fila, ci avviamo una bella truppa di studenti e prof. Arriviamo, ci si accomoda. Poi appare lui: un omone, una bella stazza, una faccia maschia, uno sguardo gesuitico. Ha davanti a sé una sessantina di ragazzetti, tra i dodici e i tredici anni. Che fa? Non un sorriso, secco, si rivolge a una mia collega e la interroga. “Secondo lei, cos’è la poesia?” Una questione semplice, giusto per metterla a proprio agio.
Lei risponde come può, presa così alla sprovvista. Quindi lui attacca a spiegarci cos’è la Poesia. E, si intende da subito, che per lui la poesia è qualcosa con tutte le lettere maiuscole e che, certamente, egli ne è un degno rappresentante. Poi invita a fare qualche domanda. Silenzio. Allora mi propongo io. Gli rivolgo un’osservazione che m’ha fatto un alunno, e che mi pareva interessante: perché bisognerebbe scrivere delle poesie, se con le poesie non si guadagna?
La sua risposta è brutale e aforistica: “Chi fa qualcosa per soldi è un idiota!”
Poi riprende a contarci di come scrive lui, di dove e come elabora la POESIA. E tra un esempio e l’altro, ci fa notare che lui è un POETA importante e famoso, poiché è stato invitato a convegni a Caracas e New York e chissà dove altro ancora. Lui non lo fa per soldi, no. Lui ci sputa sui soldi. E io non oso immaginare quanto si sia cuccato per venire lì a trattarci come babbei (pagato, si intende, con fondi comunali, quindi con soldi di noi tutti, compresi i genitori di quegli alunni) e pubblicizzare, oltretutto, i suoi libri.

I ragazzi, intanto, si sa, non potendo elevarsi a tali vette, si distraggono e ridacchiano. Lui li fulmina. Noi prof, come pecorai, li teniamo a bada. Che ascoltino, che apprezzino, che apprendano! A un certo punto, timidamente, un ragazzino dice: “Un mio amico ha vinto un concorso di poesia…”
Rondoni lo squadra e chiosa: “Di certo quella non era una buona poesia!” Mica si fa Poesia così, come se piovesse. Bisogna lavorare e tribolare, per partorire l’aulico. Insomma, senza sapere nulla di quella povera poesiola di un adolescente, il Sommo Poeta, l’ha liquidata come “non poesia”.
Per finire ci ha fatto dono della lettura di ben tre suoi componimenti. Dopo il primo, gli alunni applaudono. E lui: “Non si applaude la poesia!”
Tutti zitti, allora. Però cresceva in molti una gran voglia di mandarlo a spigolare.
Per concludere, mentre leggeva, un alunno si distrae. Lui si ferma, afferra un telecomando che era lì, lo mostra al ragazzo e dice: “Io te lo tiro in testa… Che io non mi faccio prendere in giro da un pirla come te!”
Queste sono state, circa, le sue ultime parole. Naturalmente, nessuno ha osato applaudire (caso mai potesse apparire uno sfottò) e siamo tornati nelle nostre classi, goduti e fieri della nostra prosaicità. E con una nuova certezza in pugno: col cazzo che porto ancora una mia classe ad ascoltarti!

lunedì 3 maggio 2010

pausa


A partire da oggi, il blog si prende un periodo sabbatico.
Nell'ultimo anno e mezzo, l'ho aggiornato praticamente ogni giorno, spesso anche più volte al giorno.
E' stata una bella esperienza, e anche un bell'impegno preso (e rispettato) con me stesso. Ma ora ho il cervello intasato da decine di altre cose, tutte molto più urgenti.
Aggiornerò se e quando avrò qualcosa da dire, in attesa di tempi più tranquilli.
Stay tuned.

domenica 2 maggio 2010

torna maggio


Ebbene sì, sono un terrone. E sì, sono cresciuto (anche) a canzoni napoletane.
E per me, questa è una delle canzoni più belle in assoluto tra quelle mai scritte, e non solo a Napoli. I versi sono di Salvatore Di Giacomo (c'è bisogno di aggiungere altro?), la musica del pugliese (tarantino) Mario Costa.
La canzone ha la bellezza pudica e delicata di un antico madrigale. Racconta di una separazione e di un ritorno, e termina con due versi pieni di tenerezza, una delle rappresentazioni dell'amore più semplici e intime e toccanti che io conosca, nella letteratura di tutti i tempi e di tutti i paesi.
L'interpretazione è quella, definitiva, dell'immenso Roberto Murolo.


http://www.youtube.com/watch?v=F8bQ9gHHh28


Era de maggio


Era di maggio e ti cadevano in seno

a ciocche a ciocche le ciliegie rosse...
Fresca era l'aria e tutto il giardino
profumava di rose a cento passi.

Era di maggio - io no, non lo dimentico -
una canzone cantavamo a due voci:
più il tempo passa e più me ne ricordo,
fresca era l'aria e la canzone dolce.

E diceva: "Cuore, cuore!
Cuore mio, lontano vai;
tu mi lasci e io conto le ore,
chissà quando tornerai!".

Rispondevo: "Tornerò
quando tornano le rose,
se questo fiore torna a maggio
anch'io a maggio sarò qui".

E sono tornato e ora, come una volta,
cantiamo insieme la canzone antico;
passa il tempo e il mondo si rigira,
ma l'amore vero no, non cambia strada.

Di te, bellezza mia, mi innamorai,
se ti ricordi, davanti alla fontana:
l'acqua lì dentro non si secca mai
e ferita d'amore non si sana.

Non si sana: ché se sanata
si fosse, gioia mia,
in quest'aria profumata,
non sarei qui a guardarti!

E ti dico: "Cuore, cuore!
Cuore mio, sono tornato:
torna maggio e torna amore,
fa' di me quello che vuoi!".

sabato 1 maggio 2010

metamorfosi



A sepal, petal, and a thorn
Upon a common summer's morn —
A flask of Dew — A Bee or two —
A Breeze — a caper in the trees —
And I'm a Rose!


Sepalo, petalo, spina
un qualunque mattino d'estate —
un fiasco di rugiada — un paio d'api —
brezza — capriole tra i rami —
sono una rosa!

Emily Dickinson