venerdì 10 dicembre 2010

lampi - 92


Non l'ha mai letto e già lo odia.

15 commenti:

  1. penso abbia buonissime ragioni... bastano due nomi come Baricco e Saviano? potremmo cintinuare... tipo: non l'ha mai ascoltato e già lo odia. ALLEVI!!! horror show
    ciao Sergio

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  2. preconcetti?

    preferisco di no, al limite mi astengo per personale antipatia, una chance la concedo a tutti, una sola, al limite si molla, con piacere

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  3. @amanda

    i nomi che ho fatto è impossibile non conoscere... li conosciamo li conosciamo
    un saluto

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  4. scusate se non rispondo, ma, come si sarà capito, il gioco di questi "lampi" consiste proprio nel gettare il sasso e nascondere la mano.

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  5. di Baricco prima di lasciare sono arrivata a seta quella volta mi sono sentita presa per il culo ed ho piantato per sempre.

    Ma quando mi raccontava la traviata o i libri altrui lo amavo, o se lo amavo

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  6. a me, di baricco, è bastato "oceano mare" per sentirmi preso per il culo e smettere.

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  7. ah ! stavo fresca ad aspettare le tue risposte Sergej :D

    Saviano - dov'è il problema ?conosco "Gomorra" solo dal film

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  8. credo che daniz alluda, più che a "gomorra" in sé, al personaggio-saviano e a tutta la sovraesposizione mediatica, al martirologio e all'apologetica che ormai hanno finito per circondarlo, non so se sua sponte o suo malgrado.

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  9. sì sergej sa dove vado a parare. è quello il fastidio.
    su Gomorra, poi, avrei da dire che se non ci fosse stata la sovraesposizione mediatica e martiriologica non sarebbe questo grande libro, né come opera narrativa, né soprattutto inchiesta giornalistica, essendo tra l'altro un mezzosangue. le vere indagini giornalistiche antimafia sono condotte egregiamente da cronisti che nei loro libri riversano tutta la complessità dell'argomento, e non potrebbero vendere tutte quelle copie, perché non sono costruiti per diventare bestseller. purtroppo è la verità.
    un saluto

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  10. alternative ?
    purtroppo la tv è il mezzo più potente..

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  11. @gfpnr

    alternative valide non ne ho. soltanto io non credo ai rappresentanti. si parli di sé stessi, coi limiti che ciò comporta, dei propri guai, delle proprie sventure. sopra i propri danni, nessuno può tossire, pens'io, che l'autore ci sputa, ci dorme, ci ride, ci russa, ci insulta. si deve parlare delle proprie ossessioni, dei propri cari, dei non-cari. bisogna mordere i piedi dell'individuo sennò quello non esce dal letto. l'informazione è signore caro una grande cantina di imbrogli, un teatrino che ti fa vedere le ombre della schiena, che ti nasconde chissà quante altre cantine altre botole, altri inciuppi. lasciamo perdere. preferisco tornare analfabeta che continuare a CAPIRE certe traviate.

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