mercoledì 17 novembre 2010

diciamocelo



http://www.youtube.com/watch?v=lj438bBpX9w

da tash-blog:

"[...] se sapere si può e forse si deve, capire proprio no, non serve, non è richiesto, l’Arte, sourtout quella contemporanea, non lo contempla, non vuole essere detta, ci lascia soli, intimidendoci col proprio insistito enigma: e però, senza nulla volere togliere all’Arte, in definitiva potrebbe trattarsi, come percepivo domenica scorsa, di un’unica & grande, talvolta persino convincente, cazzata: sì, l’Arte contemporanea – così auto-compiaciuta, priva di committenza, senza alcuna funzione sociale, relegata nei musei e nelle gallerie, attufata nelle collezioni, nei caveau delle banche, separata dal contatto con «le masse» (alle quali dell’arte nulla cale, a meno che non sia «simpatica»), se si eccettuano appunto scampoli di Ceto Medio Riflessivo & international che misteriosamente la cerca e forse ne gode, anche se il più delle volte li vedi che sono lì ad auto-torturarsi nella visione della sequenza auto-referenziale delle opere – è proprio una cazzata [...]

(L'arte come "musica leggera per ceti medi")

4 commenti:

  1. "La storia dell'arte, salvo rarissime eccezioni che la eccedono appunto, è una routine consolatoria e decorativa. E qui nessuno ha voglia d’essere consolato, anzi intende restare inconsolabile." (Carmelo Bene)

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  2. il racconto di tash-blog: era da molto che non ridevo così tanto

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  3. potremmo dire:
    "non c'avemo mai capito un cazzo..."
    oppure:
    "fantastici, quando la realtà è più creativa della fantasia"

    questione di punti di vista.

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  4. poi vedi l'opera effimera di Christo, quello nato in Bulgaria, senti di quando studiava il realismo socialista e l'unica cosa che ti rimane da capire è come riesca ad autofinanziarsi (vendendo i schizzi preparativi)

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