
Più che di Bach, però, vorrei parlarvi di Wanda Landowska.
Era nata a Varsavia nel 1879 e aveva studiato pianoforte fin da bambina, dimostrando subito doti straordinarie. Ma soprattutto dimostrò un interesse, del tutto insolito a quell'epoca, per la musica antica, da Rameau a Couperin a Bach.
In seguito studiò a Berlino e poi a Parigi, dove conobbe il conterraneo Henry Lew, studioso di tradizioni popolari (che poi sposò nel 1900), ed ebbe modo di frequentare il compositore e didatta Vincent D'Indy, esperto di musica antica, e il musicologo Albert Schweitzer, anch'egli grande appassionato di Bach. A Parigi perfezionò la sua conoscenza dei musicisti francesi del Settecento.
Fu questo interesse a farle concepire l'idea di riportare in auge il clavicembalo, strumento che fin dalla fine del Settecento era caduto in disuso ed era ormai considerato poco più che una curiosa anticaglia.
Contattò la Pleyel, celebre ditta francese di pianoforti, e riuscì a convincerli a costruire per lei un clavicembalo. Lo strumento era ispirato a quelli del XVII e XVIII secolo, ma in realtà le caratteristiche tecniche erano più simili a quelle di un moderno pianoforte che non a quelle dell'autentico strumento antico. Oggi, che la conoscenza delle tecniche costruttive ed esecutive antiche ha fatto passi da gigante, quello strumento, con i suoi grossi tasti, le sue corde massicce e il suo ingente volume di suono, suona ai cultori della filologia musicale come una sorta di bestemmia.
Ma a quei tempi - si era ai primi del Novecento - la Landowska fu una vera pioniera, la prima dopo secoli di oblio a riproporre le opere antiche sul loro strumento originale.
In breve tempo divenne celebre in tutto il mondo e le furono dedicate anche composizioni originali, tra cui El retablo de maese Pedro di Manuel De Falla e il Concert champêtre di Francis Poulenc. Visse a Parigi fino a tutti gli anni Trenta, insegnando e diffondendo lo studio della musica antica. Quando i Tedeschi invasero la Francia la Landowska, che era di origini ebraiche, fu costretta a fuggire precipitosamente, insieme alla sua allieva e assistente (e, pare, amante) Denise Restout. Si rifugiò prima in Portogallo e poi negli Stati Uniti.
La sua casa di Lakeville, Connecticut, divenne un celebre centro di studio e insegnamento, e la RCA le installò uno studio d'incisione domestico per permetterle di registrare a suo agio.
Morì il 16 agosto 1959, all'età di 80 anni. Denise Restout si occupò di raccogliere e pubblicare i suoi scritti di carattere didattico e musicologico.
Di seguito, la Landowska che esegue il primo movimento del Concerto Italiano di Bach, e l'unico video esistente di lei che suona (sempre Bach) nella sua casa di Lakeville.
http://www.youtube.com/watch?v=CGysdyy1KFI
http://www.youtube.com/watch?v=qw3FstKlse0
interessante. era dunque contemporanea di Jan Ignacy Paderewski (ha studiato per un breve periodo dallo stesso maestro)
RispondiEliminadicono che era anche compositrice e che la musica che componeva era molto moderna
era solo per dire "chissà se si sono mai incontrati"
RispondiEliminaPuò darsi (anche se Paderewski in realtà era una ventina d'anni più anziano).
RispondiEliminaIn effetti la Landowska trascorse quasi tutta la vita lontano dalla Polonia, però presumo che Paderewski sarà passato spesso da Parigi, per i suoi impegni sia musicali sia politici.
Bisognerebbe controllare su qualche biografia.
RispondiEliminaho dato un'occhiata e strada facendo ho trovato Jan Lisiecki nato 23 marzo 1995 che definiscono un "piccolo Chopin" e che aveva imparato a suonare da un vicino di casa
RispondiEliminacome suona ?
RispondiEliminaprime lezioni..da un vicino di casa, naturalmente
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