mercoledì 11 marzo 2009

vox populi


Sentita l'altro giorno in autobus. Mi scuso con chi non conosce il vernacolo perugino.

"E pu' dice che 'sti stranieri 'n vengheno a rubacce 'l lavoro. I mi fiji evno fatto domanda p'entrà a la Coppe e 'n l'hon pijati. A mo vè giue ta la Coppe d'la Stazione e èn tutti stranieri. E pecché ai mi fiji je farebbe schifo d' lavoracce a la Coppe, che è come avecce 'l post' fisso?".

4 commenti:

  1. ha ha ! conosco quella parlata..come nel caso Eluana ci vorrebbe un "no comment"
    invece colgo l'occasione per dedicarle questa poesia a cui pensavo in quei giorni:

    La foglia
    strappata dal ramo
    tremola palpita
    solo quando tocca terra
    si cheta
    (Ryszard Kapuscinski)

    Durante i miei viaggi in Svizzera ho incontrato un gran numero d'Italiani, così riporto pure questa:

    Come ci si scorda tutto quanto

    eppure
    c'era una cosa
    che era iniziata
    che continuava
    vi eravamo immersi
    una cosa che era in noi

    qualcosa che

    aspetta

    fammi pensare

    qualcosa che

    come ci si scorda tutto quanto

    (Ryszard Kapuscinski)

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  3. da straniera posso dire che la cosa che mi aveva di più colpita appena arrivata in Italia era la "differenza" tra un'Italiano che viene dal nord e dal sud. giuro non capivo di che cosa stessero parlando. figuriamoci il discorso Italiano-straniero. e parlo di 20 anni fa..A Perugia i fruttivendoli davano le zucchine ai dottori, avvocati e alle profesoresse, cosi ho sempre preferito di passare per una "misera" signora senza mai rivelare i miei titoli accademici, mi sarei sentita offesa :-)

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  4. ...si, da scimmia eravamo meglio e forse si riuscirebbe pure a suonare jazz...

    comunque VA BENE, caro signore dell'autobus:
    ognuno torna a casa propria. Italiani dalle Americhe compresa Argentina...come sono troppi ?
    cocchi di mamma !

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